Scheda n. 11786

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1690

Titolo

Spina acuta che al core

Presentazione

Partitura

Legami a persone

copista: Antelli, Giovanni (1634c-1696)

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma: copia di Giovanni Antelli, 1660-1690]

Descrizione fisica

C. 31v-40v

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall'incipit testuale. Il possibile copista è identificato comparando gli esempi riportati in Ruffatti 2007b

Titolo uniforme

Organico

2 soprani e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (arioso, la minore, 3)
S1, Spina acuta che al core
%C-1@3 ''2EE.'4B''2C'A''A/
2.1: (recitativo, C)
S1, Qual serpe è il peccato
%C-1@C 4-''EE8ExD/
2.2: (aria cavata, 3)
S1, Non sia chi si fide
%c-1@3 2--'BAA.4A/
3.1: Adagio(arioso, C)
S1, Vago di fuori è ver
%C-1@C ''4D.{6EF}2D/
4.1: (aria, la minore, 3)
S1, Solo un breve momento
%C-1@3 2-''CD1E4DC/
5.1: (recitativo-arioso, C)
S1, Dolente restasi
%C-1@C 4-''E4F4E8E/

Trascrizione del testo poetico

Spina acuta che al core
Sempre pungendo si sta
E un certo continuo rancore
Offesa di Dio l'altera bontà.

Qual serpe è il peccato
Che alletta ma ancide
Non sia chi si fide
Che resta ingannato.

Vago di fuori è ver
Ma chiude in seno
Di mortifero mal empio veleno.

Solo un breve momento
Godere peccando si può
Passa qual fumo qual vento
Il piacere di quei che peccò.

Dolente restasi l'alma
Ch'eterno martire
Di finto gioire
Ne turba la calma
Di chi godere peccando si crede
Che tardi invano de l'error s'avvede.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2463.4

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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