Scheda n. 881

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data incerta, 1680-1710

Titolo

Già per lunga stagione

Presentazione

Partitura

Legami a persone

possessore: Mayr, Johann Simon (1763-1845)

Fa parte di

Cantate (n. 865/8)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1680-1710]

Descrizione fisica

C. 57r-72v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: - / Adagio(recitativo, c - 3/2)
Già per lunga stagione
2.1: Largo(aria, c)
Deh narrate onde tranquille
3.1: (recitativo, c)
Liquefatti cristalli
4.1: Allegro(aria, 3/4)
Dolci stille scendetemi in petto
5.1: - / Adagio(recitativo, c)
Ma, o Dio, se mai rubelle
6.1: Allegro(aria, c)
Sperar vogl'io sì, sì,
7.1: - / Allegro(aria, c - 3/2)
Così dalla speranza

Trascrizione del testo poetico

Già per lunga stagione
lontano alla beltà che l’innamora
Lidio girato avea il piede errante
quando la sorte amica
l’ha richiamato ove il suo ben dimora.
Su la riva del fiume
che al nido della bella i campi bagna
pria d’inoltrasi a riposar sen giacque
così cantando al mormorio dell’acque:

"Deh narrate onde tranquille
se costanza a questo core
serba ancor l’amato ben
o se pur d’altre faville
l’incostanza del suo amore
li portò la fiamma in sen.

Liquefatti cristalli
in cui più volte l’idolatrato ogietto
della propria beltà già si compiacque
e nel cui fresco umor de’ labri ardenti
l’assetato rubin sovente immerse,
lasciate che a smorzar del sen le faci
il vostro gelo avidamente io baci.

Dolci stille scendetemi in petto
per dar pace all’afflitto mio cor.
/ a questo cor.
Ma più vago germogli l’affetto
mentre voi mi temprate l’ardor.

Ma, o Dio, se mai rubelle
trovassi alla mia fé l’idolo mio,
ah che fugace allora involerei
da queste rive il passo
e questo core il duolo
che gli avanza a struggier
tornerebbe, in lontananza.
Ma se d’ingrato oblio
non va spersa la fede
che promette in amor patto sincero,
creder pur anche io voglio
che nel mar delli affetti
abbia la vaga mia il sen di scoglio.

Sperar vogl’io sì, sì,
trovar chi m’invaghì
sempre costante,
perché mai traditor
esser non può quel cor
ch’è vero amante".

Così dalla speranza
affidato, risorse
e ver la bella amata
su l’ali del desir rapido corse.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-BGc - Bergamo - Biblioteca Civica "Angelo Mai"
fondo Mayr
collocazione Fald. 227/84b.8

Scheda a cura di Stefano Aresi
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