Scheda n. 11104

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1700 e il 1800

Titolo

Cantata | Del P.e M.o Attilio Ottavio Ariosti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Ariosti, Attilio Malachia (1666-1729)

Fa parte di

[Cantate da camera] (n. 5597/12)

Pubblicazione

[S.l. : copia, XVIII sec.]

Descrizione fisica

C. 67r-70r ; 207x265 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato.

Titolo uniforme

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Dirmi ch’io non adori
2.1: Cantabile(aria, fa maggiore, c)
Pria che lasciarvi, luci gradite
3.1: (recitativo, c)
Quella soave luce
4.1: Vivace(aria, do minore, 6/8)
Senza voi, mie vaghe stelle

Trascrizione del testo poetico

Dirmi ch’io non adori
I begl’occhi di Clori
E che quest’aure io spiri,
Dirmi ch’in vita io resti
E che mai più non miri
Quei begl’occhi celesti
Che già di questo core ebber la palma
È lo stesso che dir: vivi senz’altra.

Pria che lasciarvi, luci gradite,
Mille e più vite vorrei lasciar;
Tal forza avete sopra il cor mio
Che se volessi nemen poss’io,
Pupille care, non v’ adorar.

Quella soave luce
Che in voi begl’occhi splende
E quel vital colore
Che mentre al cor s’apprende
La vita in lui produce
Ond’è forza d’amore
Che in così dolce vista
Tutto, o begl’occhi, il viver mio consista.

Senza voi, mie vaghe stelle,
Ben saprei quest’occhi miei
D’ombra eterna ricoprir.
Non mirarvi, o luci belle,
È lo stesso che morir.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 32bis.12

Scheda a cura di Ivano Bettin
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