Tipo record
Scheda inferiore
Tipo documento
Musica manoscritta
Data
Data incerta, 1680-1700
Titolo
Filli che sempre fu l’anima mia
Presentazione
Partitura
Legami a persone
compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
Fa parte di
composizioni vocali da camera (n. 11008/18)
Redazione
[Napoli : copia, 1680-1700]
Descrizione fisica
C. 77r-88r
Filigrana
Titolo uniforme
Filli che sempre fu l’anima mia. Cantata
Organico
Soprano e continuo
Repertori bibliografici
Amato 1998: p. 103
Bibliografia
Nigito 2012a: pp. 115-120: edizione critica della cantata
Nigito 2012b: Catalogo delle cantate di Pasquini che però non riporta questa fonte
Descrizione analitica
1.1: (recitativo-arioso, c-3/2)
1V, Filli che sempre fu l’anima mia
1V, Filli che sempre fu l’anima mia
2.1: (aria, sol minore, C)
1V, Tutto può la falce horribile
1V, Tutto può la falce horribile
3.1: (aria, sol minore, 3/8)
Una vita ch’alle pene il destino condannò
Una vita ch’alle pene il destino condannò
4.1: (recitativo-arioso, sol minore, C-3/2)
Perché saria beato Se potesse morir un sventurato.
Perché saria beato Se potesse morir un sventurato.
Trascrizione del testo poetico
Filli che sempre fu l’anima mia
Dal mio cor si divide
Né mi uccide il rigor di gelosia
Posso mirarla oh Dio
Ad altro amante in seno
E non so venir meno
E morir non poss’io
Ahi che pena crudel che strana sorte
Perder la vita e non trovar la morte.
Tutto può la falce horribile
Della diva inesorabile
Sol troncar non gl’è possibile
Una vita miserabile.
Una vita ch’alle pene
Il destino condannò
Fin che durin le catene
Del suo duol morir non può
Perché saria beato
Se potesse morir un sventurato.
Paese
Italia
Lingua
Italiano
Segnatura
I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.36B.18
collocazione 33.4.36B.18
Scheda a cura di Chiara Maroni