Scheda n. 10741

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

Consolati, cor mio

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Carissimi, Giacomo (1605-1674)
autore del testo per musica: Buti Francesco (1604-1682)

Redazione

[Roma], copia, seconda metà del 17° secolo

Descrizione fisica

C. 57-66v

Note

Capolettera ornato. Titolo dall'incipit testuale. Nell'indice a carta 3v: Consolati cor mio [Musica] Del Sig.re Iacomo Caris.mi [Poesia] Del Sig.re Fran.co Buti.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, C)
Consolati, consolati, cor mio
2.1: (recitativo-arioso, C)
Non dir ch’i tuoi pensieri
3.1: (aria, la minore, C)
Se tutto è variabile

Trascrizione del testo poetico

Consolati, consolati, cor mio,
Che se non trovi in bella donna fede
Cosa a te non succede
Ch’avvenuta pur sempre anco non sia
A chi provò d’Amor la tirannia,
Mira quel mar di pianti
Che fra tempeste altissime di sdegno
Tutto sommerge l’amoroso regno
Sol de traditi Amanti
Da le pupille uscio.
Consolati, cor mio,
Pensa che s’a te
Manca Filli di fe’
Non però manca il mondo.
Sorgi, homai, dal profondo
Di tante angosce onde mia vita è stanca
E mira quai delizie in terra, in mare,
In aria, in Ciel formò l’eterno Autore
Onde senza penare
Trar poterai qua giù beate l’hore
E pur folle che sei
Neghi di ritrovar nell’Universo
Altro bene che colei
Onde vai d’ogni ben sempre disperso
Eh che quando sarà la tua ferita
Mercé del tempo e di ragion guarita
Riderai dello stral che ti ferio
Consolati, consolati, cor mio.

Non dir ch’i tuoi pensieri
Ribelli insidiosi
Habbian la fe’ giurata
Ai crudi impeti d’Amor
Sì che non osi
Reggergli a cenni tuoi eh che son questi
Amorosi deliri e pur se vuoi
Dimmi qual fiero duol non soffriresti
Per far l’infida a te fedele e pia
E per cercar, ahi lasso,
La libertà natia
Sopportar non saprai più lieve affanno
Ahi conosci il tuo inganno
E invece di sforzare
A la fermezza un’aura a pietà un sasso
Deh sforza a la quiete il tuo desio.
Consolati, consolati, col mio.

Intorno a ciò di più quel ch’una volta
Cantò saggio pastore,
Mio core, ascolta, ascolta.

Se tutto è variabile
Il mondo è ciò che v’è
Chi far potrà che stabile
Sia l’amorosa fé.
Anzi, se la beltà
Del mondo e‘l variar,
Sia della fede al par
Bella l’infedeltà.
Il cangiar è un rimedio
Ch’Amor lo benedì
Se no morian di tedio
Tutti gli amanti un dì.
Quindi è che lieto va
Chi prima si mutò
E chi fedel restò
La penitenza fa.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione V.289.4

Scheda a cura di Ivano Bettin
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