Scheda n. 10586

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1690

Titolo

del sig.r Giuseppe Scalmani [Vari sospiri e radoppiati pianti]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scalmani, Giuseppe (seconda metà XVII sec)

Fa parte di

Redazione

[s.l : copia, 1650- 1690]

Descrizione fisica

C. 106- 119 [olim c. 108- 121]

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Vari sospiri e radoppiati pianti
2.1: (refrain, c)
Sì che lo voglio dire
3.1: Adagio(aria strofica, sol minore, c)
Il tacer è un gran tormento
3.2: (aria strofica, sol minore, c)
Il tacer è un van timore
4.1: (aria, 6/8)
Si rompa quel ghiaccio
5.1: (refrain, c)
Sì che lo voglio dire.
6.1: (aria, sol minore, c)
T’amo Filli e mia costanza
6.2: (aria, sol minore, c)
Per le luci con li sguardi
7.1: (aria, do minore, c)
Risoluto hor le querele
8.1: (refrain, c)
Sì che lo voglio dire
9.1: (recitativo, c)
Disposte ch’hebbe la sua preci a Filli

Trascrizione del testo poetico

Vari sospiri e radoppiati pianti
Dalle luci e dal cor Filen spargea
Ma mai frutto godea
Di sue mute favelle
Ma perché le facelle
Di Cupido nel sen gl’ardeano il core
Impaziente tal voce di mandò fuore.

Sì che lo voglio dire.

Il tacer è un gran tormento
Ch’insanabil piaga fa
Cieco è ben il mio contento
Ma non già sordo sarà.

Il tacer è un van timore
Che gl’amanti fa perir
Ha fortuna nell’amore
La prontezza dell’ardir.

Si rompa quel ghiaccio
Che mutolo impaccio
Al duolo mi dà
la tema si scacci
Che al romper de lacci
Inhabil mi fa
Acerbo è il soffrire.

Sì che lo voglio dire.

T’amo Filli e mia costanza
Non ti fé sin’or pietosa
Se la lingua fu ritrosa
Il mio cor disse abastanza.

Per le luci con li sguardi
Quant’ei disse e quanto chiese
Quanto fece a te palese
Le sue piaghe de tuoi dardi.

Risoluto hor le querele
Con accenti io fò sentire
Quanto bella men crudele
Vogli i pianti miei gradire
Io non voglio più tenere
Muto ardor muto martire

Sì che lo voglio dire.

Disposte ch’hebbe la sua preci a Filli
Non so qual certa riportasse palma
A ben raggion cred’io
Che se a muto penar ripulse espresse
Ella pria concedesse
Hor che a queruli accenti
Et alli noti ardori
Muti dasse ristori
E nel suo sen finisse ogni martire
Starei quasi per dire.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione 2488.11

Scheda a cura di Aurora Marcelli
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