Scheda n. 10557

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Poiché morir già deggio

Presentazione

Partitura

Fa parte di

composizioni da camera (n. 10448/16)

Redazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

C. 101-106v

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Poiché morir già deggio e alla mia morte
2.1: Largo(aria, re minore, 3/4)
Se un’ombra vagante
3.1: (recitativo-arioso, c)
Ch’il fiumicel di lete
4.1: (aria, la minore, c)
Vago rio e selve amene
5.1: (recitativo-arioso, c)
E bramo sol che l’ossa mie dolenti

Trascrizione del testo poetico

Poiché morir già deggio e alla mia morte
Giunt’è l’hora vicina a voi che siete
Cagion del mio morir donna crudele
Porterò col mio fin duro contento
Ma doppo estinto ancora
L’alma te seguirà afflitta e mesta
E sempre a te sarà larva funesta.

Se un’ombra vagante
Se infausto sembiante
D’intorno al tuo seno
S’agirerà
Né tema né orrore
Te rech’il timore
Ch’il fido mio spirto
Di certo sarà
Se un’ombra vagante
Se infausto sembiante
D’intorno al tuo seno
S’agirerà.

Ch’il fiumicel di lete
Negli boschi infelici
Dell’elisio beato
Permesso è di goder a un disperato.

Vago rio e selve amene
Dolce sede ad alme liete
Non verrò con le mie pene
A turbar vostra quiete
Vago rio e selve amene
Dolce sede ad alme liete.

E bramo sol che l’ossa mie dolenti
Siano pasto d’Augei lo spirto ai venti.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.1 [olim Cantate 61].16

Scheda a cura di Cinzia Trabucco
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