Scheda n. 10537

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1690

Titolo

[...] senza fé senza amor

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Giuseppe de (ca. 1650-1719/20)
autore del testo per musica: Pamphilj, Benedetto (1653-1730; cardinale)

Fa parte di

Redazione

[s.l : copia, 1650- 1690]

Descrizione fisica

C. 4- 13v [olim c. 4- 14v]

Filigrana

Non rilevata

Note

Manoscritto mutilo. L’incipit è stato individuato grazie a una concordanza. Cfr. scheda n. 4480.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, c)
[Fra le pene di Cocito]
2.1: (recitativo, c)
Spergiura di sua fè
2.2: (refrain, re maggiore, )
Senza fé senza amor senza pietà
3.1: Adagio(aria, sol minore, c)
Se n’è Legge che con[danni]
3.2: (recitativo, c)
E sia punito giustamente il torto
3.3: Adagio(aria, sol minore, c)
Se v’è Legge che dissenta
3.4: (recitativo, c)
E sia la pena e ’l giusto suo furore
4.1: (recitativo, c)
Ma folle in van ricorro per giustizia
5.1: (aria, do maggiore, c)
Potra lieto mio core vagare
5.2: (aria, do maggiore, c)
Capricciosa se volle tradire
6.1: (recitativo-arioso, la minore, c)
E se ben dir si suole

Trascrizione del testo poetico

[Fra le pene di Cocito
Non dan furie duol maggiore,
Quanto un volto traditore
A un amante sia tradito.

Spergiura di sua fè
Mendace e ingratissima Filli
Scordevole del ben, che mi giurò
Amante novello
Si toglie a me et ad altrui si] tà

Senza fé senza amor senza pietà.

Se n’è Legge che con[danni]
[Il rubbar nel cieco impero,
Amor giudice severo
Dia la pena a tanti inganni.]

E sia punito giustamente il torto
Per esempio d’altrui e mio conforto.

Se v’è Legge che dissenta
Al mentir la fé giurata
Con giustizia amor svelata
Punirà chi mi tormenta.

E sia la pena e ’l giusto suo furore
A me conforto e ad altri di terrore.

Ma folle in van ricorro per giustizia
Ad un Nume errante
E cieco nell’Impero
D’amor non si conosce
Error di giuramenti,
Di rapine delitto,
Che de suoi voli il libero costume
E de lumi la finta cecità
Geroglifici son di libertà.

Potra lieto mio core vagare
Senza lacci nel Regno d’Amore
Che se Filli cangiato ha tenore
Posto hai fine al tuo lungo penare.

Capricciosa se volle tradire
Quella fede che tanto giurò
Assoluto da lacci potrò
Nuovo amore più lieto seguire.

E se ben dir si suole
Laccio di vero amor sdegno non scioglie
Dirò con più ragion per mio dolore
L’infedeltà consuma un lungo amore
E con prova inaudita
Sua ferita sanò la mia ferita.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione 2488.1

Scheda a cura di Aurora Marcelli
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