Scheda n. 9682

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Giovinetta malcontenta / [Paolo Richiedei]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore del testo per musica: Richiedei, Paolo (c1635-c1675)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

1 partitura (p.142-143) ; 105x235 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Legame responsabilità ricavato da Fiati d’Euterpe: rime di Paolo Richiedei, Venezia, Sarzina, 1635, p. 464

Titolo uniforme

Organico

Tenore e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Giovinetta malcontenta
1.2: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Sembro Tantalo di doglie
1.3: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Io son Venere infelice
1.4: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Se lo stringo non fa gioco
1.5: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Son giardin d’herbe ripieno
1.6: (canzonetta, fa maggiore, c)
T, Son naviglio quasi absorto

Trascrizione del testo poetico

Giovinetta malcontenta
Ho marito e son donzella
Poiché è vecchio e sol mi stenta
Così vuol mia sorte bella.
Crudo fato empia fortuna
Son a mensa e son digiuna
Gionge al labro il cibo amato
Ma non entra non mi è grato.
Misera che farò?
Morirò se cangiar non posso stato.

Sembro Tantalo di doglie
Ch’è fra l’acque e mai non beve
S’el mio sposo in sen m’accoglie
Paio un fiore fra la neve
Sembro april in mezzo al verno
Anzi un ciel dentro l’inferno
In aquario sembro il sole
Che si lagna che si duole.
Misera che farò?
Morirò se cangiar non posso stato.

Io son Venere infelice
Da Saturno in sen accolta
Sembro rosa imperatrice
Dalle spine ahimè sepolta.
La mia stella poco amica
Mi condanna fra l’ortica
Che s’adorna di mie foglie
Sol mi fiuta e non mi coglie.
Misera che farò? Morirò
Fra miei pianti fra mie doglie.

Se lo stringo non fa gioco
Che rassembra nel mio seno
Salamandra in mezzo al foco
Io vorrei pur venir meno
Dal suo dardo in petto accolta
Ma la punta ha in giù rivolta
Scocca al fin ma non colpisce
Così invano il cor languisce
Misera, s’altro stral non mi ferisce.

Son giardin d’herbe ripieno
E son fior le mie bellezze
Ma il terren del mio bel seno
Non mi frutta mai dolcezze.
Ben m’adacqua il mio bifolco
Ma non m’ara e non fa solco
O mio sen chi t’ha sechernito
O mio ben chi t’ha tradito
Misera se da me pur non m’aito.

Son naviglio quasi absorto
Ch’il nochier che non ha forza
Non può farmi entrar in porto
E non sa tirar mai l’orza.
Mi piagò natura ardita
Né providde alla ferita
Il barbier tocca e non sana
Ch’ogni forza sta lenta e vana
Misera s’altra man non mi risana.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-IE - Jesi - Biblioteca Comunale
fondo Pianetti
collocazione Plan.mss.415.57

Scheda a cura di Gabriele Moroni
Ultima modifica: