Scheda n. 9476

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1670

Titolo

Del Sig. Ant. Fran. Tenaglia [Non si può vivere]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Tenaglia, Antonio Francesco (1612c-1672)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1630-1670]

Descrizione fisica

C. 181-192

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol maggiore, 6/8)
Non si può vivere
2.1: (recitativo, sol maggiore, c)
Chi mi dice che vuole
3.1: (arioso, sol maggiore, 3/4)
Vuol tal un già mai contento
4.1: (arioso, sol maggiore, c)
Chi le guance amorose
5.1: (recitativo, sol maggiore, 3/4)
Chi vuole il bel labro
6.1: (arioso, sol maggiore, c)
In lodar due lumi ardenti
7.1: (recitativo-arioso, 6/8)
Già dissi che Giove
8.1: (recitativo, sol maggiore, c)
Gli ho descritti in tanti modi

Trascrizione del testo poetico

Non si può vivere
Con questi amanti
Che in modi tanti
Bisogna le lor Donne descrivere
Non si può vivere

Chi mi dice che vuole
La sua Donna che tanto adora
La rassomigli al sole
Chi a Venere chi a Cinthia e chi all’Aurora
Chi vuol che lodi il bianco e chi il vermiglio
Chi pallida beltà chi bruno aspetto
Altri che vive amante
D’un deforme sembiante
Vuol che dica ch’è bello ogni difetto.

Vuol tal’un già mai contento
Ch’io la fronte o il petto io lodi
E in lodar la man d’argento
Altri vuol che la lingua al canto snodi.

Chi le guance amorose
Vuol che siano di gigli e chi di rose.

Chi vuole che il bel labro
Sia di rubino e chi di cinabro
Che miracolo poi s’io l’indovino
E se la musa stanca
Nel componer ti manca
Onde tal hora riposar tu vuoi
Soglion sempre dopoi
I mancamenti all’ignoranza ascrivere.
Non si può vivere…

In lodar due lumi ardenti
Che risplendono in un volto
Tutti i raggi al sole ho volto
E impoverito il ciel d’astri lucenti
Tutto l’or che accolto sta
Nel tesoro del Perù
Mai bastante a me non fu
Per lodar l’aureo crin d’ogni beltà.

Già dissi che Giove
In lucido nembo
Su i crini gli piove
Come dal Ciel discese
A Danae in grembo.

Gli ho descritti in tanti modi
In catene in lacci in nodi
In anella ed in legami
Dissi ancor che sono stami
Che la Parca atroce il fuso
Onde affatto io sono confuso
E già la penna mia stanca è di scrivere.
Non si può vivere---

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 24092.21

Scheda a cura di Margherita Marocco
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