Scheda n. 7013

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Sopr’una eccelsa torre

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)
autore del testo per musica: Apolloni, Giovanni Filippo (ca. 1635-1688)

Fa parte di

17 Cantate (n. 6929/10)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1660-1700]

Descrizione fisica

P. 217-231 [c. 109-118]

Filigrana

Non rilevata

Note

Stesso testo intonato da Alessandro Stradella. Il protagonista è Nerone.

L'attribuzione a Cesti è ricavata da I-MOe, Mus. E. 279, c. 70-73v.

Altra fonte adespota in GB-Lb, Add. 14209.

Titolo uniforme

Sopra un'eccelsa torre. Cantata, Nerone

Organico

Basso e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Borciani 2021: pp. XVI, XX, XLVII-L, 104-118

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, re minore, c)
Sopr'un’eccelsa torre
2.1: (refrain, re minore, c)
Claudio rida e Roma abbruci
3.1: (recitativo, c)
Ardi Troia latina
4.1: (refrain, c)
Claudio rida e Roma abbruci
5.1: (recitativo, c)
Voi ch'in soglio di pace
6.1: (aria, la minore, c)
Chi desia di salde tempre
7.1: (recitativo-arioso, c)
Giove è solo al governo
8.1: (refrain, c)
Claudio rida e Roma avvampi
9.1: (recitativo-arioso, c)
Sì sì viva Nerone
10.1: (recitativo, c)
La mia ragion di stato
11.1: (refrain, c)
Claudio rida e il mondo pera
12.1: (recitativo, c)
Con sì barbari accenti
13.1: (aria cavata, 3/2)
Debito non si fa che non si paga

Trascrizione del testo poetico

Sopr’un’eccelsa torre
Cui le nubi del cielo eran confine
Delle mura latine
L’ingendio a rimirar sedea Nerone
E del troiano scempio
Rinnovando l’esempio
Struggea quel cor di pietra
Di sangue sitibondo
La Regina del mondo a suon di cetra
Alle fiamme alle strida
Parea Roma l’inferno
Pluto Nerone ed Acheronte il Tebro
Sol di gioia tutt’ebro
Alle lagrime altrui Claudio ridea
E con superbo scherno
Moltiplicando ai ministri l’affanno
Queste voci spargea l’empio tiranno.

Claudio rida e Roma abbruci.

Ardi Troia latina
Face de miei trionfi
Corran superbi e gonfi
A sfidar la marina
Delle fiamme i torrenti
Et in pochi momenti
I colossi i trofei di cento lustri
Cadano a’ cenni miei disfatti ed arsi
Che non puote mirarsi
Spettacolo più bello
A tiranniche luci.

Claudio rida e Roma abbruci.

Voi ch’in soglio di pace
Adulati sedete
Voi che di volg’altiero
Di plebe contumace
L’insidie non credete
E per soverchia facilità d’impero
Le corone avvilite;
In cattedra di foco
Io leggo tirannia principi udite:

Chi desia di salde tempre
Fabricar l’usbergo ai troni
S’armi d’ira e mai perdoni
Creda poco e finga sempre
Ferri veleni e lacci
Traggono i rei di vita i re d’impacci.

Giove è solo al governo
A lui cede ogni stella
Il suo volere è legge
Punisce e non corregge
E se tal hor favella
Altra lingua non ha che tuoni e lampi.

Claudio rida e Roma avvampi.

Sì sì viva Nerone
E per maggior suo vanto
Ogni legge calpesti
Copra di reggio manto
Le rapine e l’incesti
Con sacrileghi scempi
Si profanino i templj
Britannico s’uccida
Ottavia s’avveleni
Il Maestro si sveni
Muora Poppea da ferine squadre
Trucidata la madre
Gema il Lazio arda Roma il tutto ingombra
Foco sangue furor spavento e lutto.

La mia ragion di stato
È la forza è l’inganno
Che s’io nacqui privato
Saprò morir tiranno.

Vuò tributo di pianti
Incenso di sospiri
E chi m’odia rimiro
Pria della notte mia la propria sera

Claudio rida e il mondo pera.

Con sì barbari accenti
Della tragedia sua non ben presaghi
L’empio mostro fremea
Ma nel banco d’Astrea
Debito non si fa che non si paga.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 15322.10

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: