Scheda n. 5285

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1660-1700

Titolo

Risvegliatevi o luci mie belle / Del Sig. Cesare Netti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Netti, Giovanni Cesare (1649-1686)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

C. 127v-135v (olim 156v-164v)

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol maggiore, c3/4)
Risvegliatevi o luci mie belle
1.2: (aria, c3/4)
Dissertatevi o lucidi rai
2.1: (recitativo, c)
Fuggi sonno tenace
3.1: (aria, la minore, c3/2)
Porte barbare spalancatevi
4.1: (recitativo, c)
L’ardor che porto meco
5.1: (aria, re minore, 3/2)
Un core fedele che languido geme
6.1: (aria cavata, c)
Né più svegliarsi vuole
7.1: (aria, re minore, c)
Ma nemico del tormento
8.1: (recitativo-arioso, c-3/2)
Ma rispondo al pensiero

Trascrizione del testo poetico

Risvegliatevi o mie luci belle
Non dovendo nel cielo dormire
Per accrescer al mondo il martire
D’un bel volto le gemine stelle.
2a
Dissertatevi o lucidi rai
Un sol guardo gl’orrori v’indora
Sonnacchiosa si crede l’aurora
Ma le stelle non dormono mai.

Fuggi sonno tenace
Da quel ciglio dorato
Hora ch’un disperato
Nel riposo comun non trova pace
Ch’agevoli la notte invan si crede
Di Cupido le prede
Se furar non poss’io
Tra l’ombr’un raggio solo all’idol mio.
Occhi del mio bel sol prima ch’io mora
Rimirate il dolore
Riflettete all’ardore
Ch’è pur nato da voi s’in me dimora
Per imitar amor fors’il mio sole
Così chiusi vi vuole.

Porte barbare spalancatevi
Ai sospiri d’un mesto sen
Ombre tacite conducetemi
A le soglie del mio ben.

L’ardor che porto meco
Illuminare i passi miei non sa
Chi è seguace d’un cieco
Dall’ombre con ragion spera pietà
Ma invan le mie querele afflitto io spargo
Il sonno è fatto ai danni miei letargo.

Un core fedele
Che languido geme
Il vento che freme
Ti svegli crudele.
Ma forse invaghito
In letto d’ardore
Pirausta d’amore
Il sonno è sopito.

Né più svegliarsi vuole
È seguace dell’ombre et ama il sole.

Ma nemico del tormento
Un pensier tutto felice
Messaggero di contento
Giubilando all’alma dice:
Si rinverdi la speranza
Ch’il suo ben ogn’altro cede
Di fermezza di costanza
S’a chius’occhi anco si crede
Di fermezza di costanza
S’a chius’occhi anco si crede.

Ma rispondo al pensiero
Ch’in vano mi conforta
Senz’opere d’amor la fede è morta.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 40 [olim 33.5.29].33

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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