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Ninte e pastori che nel cor nutrite
È una tiranna
Vince la ninfa mia coi suoi bei lumi
Ha nel volto un certo brio
Questo oggetto sì vago e sì vezzoso
Ditegli ch'il mio core
Poetical text transcription
Ninfe e pastori, che nel cor nutrite
Dolci amorosi ardori,
Deh per pietà mi dite,
Dove s’aggira la mia bella Clori.
E se saper volete
I suoi pregi, i suoi vanti, i suoi costumi
Io vel dirò, ma poi
Non fissate lo sguardo a lumi suoi.
È una tiranna
La ninfa bella,
Che m’innamora.
Sempre rubella
Fugge e t’inganna,
Chi più l’adora.
Vince la ninfa mia coi suoi bei lumi
Del sole i rai lucenti
E sono i labbri suoi rubini ardenti.
Nella guancia vezzosa
Pompeggia gentilmente e giglio e rosa.
La fronte e un ciel sereno
Cede il candido avorio al bianco seno.
La vaga bella mia
È un misto di bellezza e leggiadria.
Ha nel volto un certo brio
L’idol mio,
Che diletta e spira ardor.
Le sue vaghe pupillette
Son saette,
Che dan palme al dio d’amor.
Le sue vaghe pupillette
Son saette,
Che dan palme a questo cor.
Questo oggetto sì vago e sì vezzoso,
Sempre crudo e ritroso
Sprezza della mia fè gl’alteri vanti.
Sorda ai sospiri, alle querele, ai pianti,
Deh, per pietà, pastori,
Se mai vedete Clori.
Diteli ch’il mio core
Arde per lei d’amor tutto fedele.
E se nega mercè,
Ditegli voi per me:
Bella crudele.
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Shelfmark
collection Rolandi
shelfmark senza segnatura.16
Record by Giulia Giovani