Record number 8621
Bibliographic level | Constituent unit |
Document type | Handwritten music |
Date | Uncertain date, |
Composer | Porpora, Nicola (1686-1768) |
Lyricist | Metastasio, Pietro (1698-1782) |
Owner | Capece Minutolo, Clotilde |
Title | Cantata Ottava | Musical presentation | Full score |
Publication | |
Physical description | P. 108-125 [c. 55-63v] ; 812x623. Watermark: not registered. |
Notes | La cantata presenta una paginazione originale e una catulazione più recente realizzata a matita. Nell’aria "Contemplar almen chi s’ama" a p. 124 il copista ha tralasciato di scrivere la fine del verso che precede il testo "Se non è sfogo alla brama". |
Uniform title | Or che una nube ingrata. Cantata |
Medium of performance | 1V,1str.: S,bc |
Bibliographic repertories | SBN: MSM0081347 ![]() |
Bibliography | |
Analytical description | 1.1: Adagio (Aria, sol maggiore, c; s, Bc) Or che una nube ingrata 2.1: (Recitativo, c; s, Bc) Quando in quel fior 3.1: Lento (Aria, sol minore, c; s, Bc) Senza il misero piacer 4.1: (Recitativo, c; s, Bc) M'intendi? Io tutto dissi 5.1: Andantino (Aria, sol maggiore, c; s, Bc) Contemplar almen chi s'ama |
Is part of | 12 cantate per voce sola di soprano di Nicola Porpora (record n. 8616) |
Poetical text transcription | Or che una nube ingrata, Del Sol t’asconde i rai, Quanta pietà mi fai, Clizia infelice. Quando in quel fior, che del tuo nome ha i fregi, Si perde tua beltade, e tua speranza, Per unica mercede, e sol conforto De’ tuoi teneri affetti, Ti fu dal Cielo, e dal destin concesso Il poter a tua voglia, almen dal suolo Vagheggiar, nella sfera il tuo bel Nume, Ma che misera al pari, o Ninfa, o Fiore Oggi questo piacer, che sol ti resta A te goder non lice Or che una nube ingrata, Del Sol t’asconde i rai, Quanta pietà mi fai, Clizia infelice. Senza il misero piacer, Di veder quel bel che adori, Veggo languir tue foglie Perdersi tua beltà, povero fiore. Ed or che a me si toglie Mirar la bella Irene, Il suo smarrito bene, Anche ne’ danni tuoi piange il mio core. M’intendi? Io tutto dissi ahi qual tormento! Sai tu bel fiore amante, Sai tu Ninfa gentil che in lui t’ascondi, Perchè di tue sventure, Perchè de’ mali tuoi tanto mi duole? Provo quelle in me stesso, Questi in me stesso io sento Irene oh Dio Irene chìè il mio sol, Irene amata, Che a me si tragge e’l di cui moto io sieguo Veder non posso, ed il vederla almeno, Era il solo piacer degl’occhi miei, Questo è il solo pensier che somiglianti Rende gli affanni tuoi ai danni miei E rende i miei tormenti a’ mali tuoi Qual somiglianza oh Dio. Tu la luce del Sol scorger non puoi, Irene almen vedere, ahi, non poss’io. Contemplar almen chi s’ama È diletto dell’affetto Se non è bella mercede Del desir d’amante cor. Se non è sfogo alla brama È però premio alla fede Bel ristoro è dell’amor. | ![]() | Country | Italy | Language | Italian |
Shelfmark | I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella" 6.3.4(8) [olim Cantate 233 (2)(8)] |
Record by Mariagrazia Russo