Scheda n. 8409

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1690

Titolo

Quanto è dolce il languir

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1640-1690]

Descrizione fisica

C. 166-179v

Filigrana

Non rilevata

Note

L’attribuzione a Cesti è aggiunta da mano diversa.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, do minore, 3/2)
Quanto è dolce il languir per chi lo sa
2.1: (recitativo, c)
I sognati tormenti
3.1: (aria-refrain, 3/2)
Quant’è dolce il languir per chi lo sa
4.1: (aria, si♭ maggiore, c)
Occhi belli ma tiranni anco amorosi
5.1: (aria-refrain, c)
Quant’è dolce il languir per chi lo sa
6.1: (aria, 3)
Pene liete pene care
7.1: (aria-refrain, 3/2)
Quant’è dolce il languir per chi lo sa
8.1: (aria, c)
Dunque tu mio cor felice
9.1: (aria-refrain, do minore, 3/2)
Quant’è dolce il languir per chi lo sa

Trascrizione del testo poetico

Quanto è dolce il languir per chi lo sa

Alma mia tu dir lo puoi
Che ferita da un bel guardo
Idolatra anco quel dardo
Ch’è caggion de dolor tuoi
Che penar così ti fa
Quanto è dolce il languir per chi lo sa.

I sognati tormenti
Di Tantalo di Titio e d’Issione
Con non finte menzogne
Vengano pure ad affannarmi il petto
Col desio con le piaghe e con la rota
E intorno al duro sasso
Del cor della mia cruda
Sia Sisifo il timore e’l grave pondo
Di quell’aspro macigno
Erga su’l monte d’una speme incerta
E cada poi precipitando al fondo.
Risorgano nel mondo
I falari e i Busivi
E con nuovi martiri
Da loro apprenda Amore
Ad impiagarmi a lacerarmi il core.
Ma se tante mie pene
Ode e rimira l’adorata cagion de miei dolori
Ah che la lingua mia sempre dirà:

Quant’è dolce il languir per chi lo sa.

Occhi belli ma tiranni anco amorosi
Congiuratemi a miei danni
E sturbate i miei riposi
Sì crudeli e dispettosi
Trafiggete questo seno
E con lampi di vendetta
Ogni sguardo sia saetta
Ond’il cor ne venga meno
Io però contento a pieno
Goderò se voi mirate
Quelle piaghe che mi fate
Benché privi di pietà.

Quant’è dolce il languir per chi lo sa.

Pene liete pene care
Ahi ch’amare voi non siete
Se potete palesarmi a chi le dà.

Quant’è dolce il languir per chi lo sa.

Dunque tu mio cor felice
God’in mezzo alle tue pene
Sta tra fiamme e tra catene
La mia fé viva felice
Assai lice di sperare a un fido amante
Chi lo sa quel che sarà

Quant’è dolce il languir per chi lo sa.
Alma mia tu dir lo puoi
Che ferita da un bel guardo
Idolatro anco quel dardo
Di cagion de dolor tuoi
Che penar così ti fa
Quanto è dolce il languir per chi lo sa.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.15 (olim Arie. 45).18

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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