Scheda n. 11059

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1720

Titolo

Cantata a contralto solo del Sig. Agostino Tinazuoli Bologna

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Tinazzoli, Agostino (1660-1723)

Fa parte di

Pubblicazione

[S.l. : copia, 1692-1698]

Descrizione fisica

C. 27-30v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Canto e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, re maggiore, c)
Doppo cruci tormenti pene
2.1: adagio(aria, do maggiore, c)
Co’i pianti e co’i sospir
3.1: (recitativo, re maggiore, c)
Si abborrito d’amore
4.1: presto(aria, re maggiore, c)
desterò da ciechi abissi

Trascrizione del testo poetico

Doppo cruci tormenti
Pene strazi e rigori
Sofferti in adorar Fillide ingrata
Sorte cruda e spietata
Aggiunge al mio penare
Col partir dell’infida
Che più atroci martir augusto un Mare
Ohi di Fato severo
Ingiustizia crudele
Ohi di Fortuna avversa
Ingiustissima Rota
Mentre coll’adorar Nume sì rio
Di morir sol cercai
Sol cercai di morir nel dolor mio.

Co’i pianti e co’i sospir
Quel core d’ammollir
In’ van’ io spero
Non ode il mio dolor
Reso aspide quel cor
Destin severo.

Sì abborrito d’amore
Da Fillide inumana
Sì sprezzato ove pace
Sperar dunque degg’io
Né men foglio pietoso
Apportator di vita o pur di morte
Vedran le mie speranze
Naufraghe e nel dolor continuo assorte
Morirò sì crudel andronne estinto
Per troppo amarti
Vittima io cadrò del tuo furore
Già che tu così vuoi vuol così Amore
Ma là nel cupo Averno
Desterò nel tuo cor sì acerba pugna
Che nel tuo rimorso
Ti pentirai crudele
D’aver sì vilipeso un cuor fedele.

Desterò da ciechi Abbissi
Suo furor per tormentarti
Suo rigor per inasprir
Furie barbare e spietate
Sorgeran per tormentarti
Pietà vana al mio languir.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.45.7

Scheda a cura di Beatrice Veloccia
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