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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Begl’occhi tiranni
Udite amanti udite
Non credete a luci belle
Non credete crudel ch’io mi consoli
Begl’occhi tiranni
Trascrizione del testo poetico
Begl’occhi tiranni
Che pretendete
Da un cor che v’adora
Non mi duol che m’uccidete
Mi duol che non crediate
Almen ch’io mora.
Udite amanti udite
E compatite almeno
Quell’estremo dolor ch’il sen tormenta
Io peno ahi sorte io peno
E’l mio grave dolore
Quanto creduto è men tanto è maggiore
Ch’io son costretto ahi lasso
Da due stelle al mio mal sempre costanti
A idolatrare un idolo di sasso
Ch’è muto a miei sospir sordo a miei pianti
E poich’in petto acceso
M’ha un inferno d’ardor ch’ogni’altro eccede
O no’l ama o nol vede
O da fiamme d’amor rimane illeso
Ma ditemi perché luci sipetate
Perché tanto m’odiate?
Ahi ch’io sol la cagione
Che nutre a miei desir voglie ribelle
<i>Aria</i>
Non credete a luci belle
Ch’io mi strugga a vostri ardori
Ah ch’è forza ch’io v’adori
Se così voglion le stelle
Stelle ingrate a voi s’ascriva
La cagion della mia sorte
Se volete ch’io non viva
E voi datemi la morte.
Non credete crudel ch’io mi consoli
E pur vedete oh dio
Nella vostra beltà
L’alta necessità dell’ardor mio
Chiedete a nostri lumi
Che vi saprà ridire
S’io possa rimirarvi e non morire
In quei fonti d’ardore
Se nol credete ohimè
Saprete almen perché
Fra tante fiamme incenerisca il core
Ma se per mia sventura al fin volete
Negar qualche ristoro al mio languire
Almen non v’ascondete
Vuò mirarvi pietose e poi morire
In sì rigida sorte
O datemi la morte
O la mercè de miei sofferti affanni.
Begl’occhi tiranni.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Crypt. it. 3.50
Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni