Scheda n. 9549

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Già conceduto havea

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

P. 209-221

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Eisley 1964b: n. 51, p. 258

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Già conceduto havea
2.1: (aria, sol maggiore, c)
Esci o fiamma dal seno
3.1: (aria, sol maggiore, 3)
Venite sospiri
4.1: (recitativo-arioso, c)
Non dite a quest’aure
5.1: (aria, sol maggiore, 3)
Ma infelice ohimè che dissi
6.1: (aria, sol maggiore, 3)
Già scoperto è quell’ardore
7.1: (recitativo, c)
Ritornate o mie pene
8.1: (aria, sol maggiore, 3)
Se per sorte v’incontrate
9.1: (recitativo, c)
Così Eurillo cantò

Trascrizione del testo poetico

Già conceduto havea
La libertade Eurillo
Al suo bel gregge umile
E già lieto pascea
L’herbe d’un vago aprile
All’hora che d’Amore
L’interno suo dolore
Per alleviar n’andò tacito e solo.
Il mesto pastorello
Vicino ad un ruscello
In questi amari accenti
Diè pietosa licenza ai suoi lamenti.

<i>Aria</i>
Esci o fiamma dal seno
E in questo rio d’argento
Tempra il mesto tuo ardore e’l mio tormento.
Esci ma non scoprire
Esser fiamma d’Amore
Che viene priggioniera entr’il mio core
Frena l’empio desio
Perché di te non mormorasse il rio.

Venite sospiri
Dal vostro ricetto
Ma i fieri martiri
Tacete dal petto.

Non dite a quest’aure
Che mantici voi sete al foco mio
Perché di voi non mormorasse il rio.
<i>Adagio</i>
Amari pianti uscite
Da quest’occhi dolenti
E i duri miei tormenti
Ah pietosi ammorbidite
Amari pianti uscite.
Ma fermatevi poi sul volto mio
Perché di voi non mormorasse il rio.

Ma infelice ohimè che dissi
Già la fiamma in alto sale
Già i sospir volan coi venti
Già le lagrime a tormenti
Fann’un fiume a me letale.

Già scoperto è quell’ardore
Che mi fè viver più lieto
Più non vuò mercede d’amore
S’il mio duol non è secreto

Ritornate o mie pene
A lacerarmi il petto
Vi prometto soffrire
Purché voi ritornate ogni martire.
Ma voi fuggite o crude
E me quivi lasciate
Muto schernito e solo
Tutto in preda al mio duolo.

Se per sorte v’incontrate
In quegl’occhi in quei bei giri
Per pietà non palesate
I miei tanti deliri.
Ammutitevi o mie pene
Al splendor di quel bel viso
Che parlare non si conviene
Mai di pene in paradiso.

Così Eurillo cantò
Su questa verde sponda
E per pietà d’Amore
Tacque l’aura e pianse l’onda
Sospirò e i sospir furo sì ardenti
Che s’avvide l’infelice
Ch’havea in seno i suoi tormenti
Onde lieto dell’errore
Al già pasciuto armento
Se ne tornò contento.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
collocazione Crypt. it. 3.31

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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