Scheda n. 9529

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Bel tempo ch’havete

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Lori, Arcangelo (1615-1679)

Fa parte di

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

P. 103-119

Filigrana

Non rilevata

Note

Stesso testo intonato da Mario Savioni. Cfr. scheda n. 7371. Per l’attribuzione ad Arcangelo Lori cfr. scheda 773.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Descrizione analitica

1.1: (aria, sol minore, c)
Bel tempo ch’havete
2.1: (arietta, sol minore, c)
Il suono il canto
3.1: (aria, c)
Canti pur chi su le cime
4.1: (recitativo-arioso, c)
Sol d’una cosa mi compiaccio e godo
5.1: (aria, 3)
Non niego sentirmi ancor io
6.1: (recitativo, c)
E pure altri mi dice affè tu ardi
7.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
E pur v’è chi si pensa
8.1: (recitativo, c)
Basta che si sospiri
9.1: (recitativo, c)
Voglio a questo proposito
10.1: (aria, c-3)
Batte batte martellino
11.1: (aria, fa maggiore, c-3)
Ridi ridi pur felice
12.1: (recitativo-arioso, c)
Oh poveraccia me so che l’ho fatta

Trascrizione del testo poetico

Bel tempo ch’havete
Vi basta di dire
Cantate sonate
Sonate cantate
O quanto pregar
Vi fate ohimè
Ohimè come sete

Bel tempo ch’havete.

Il suono il canto
Si dan vanto
D’esser figli del contento
E’l mio cor solo è padre di tormento.

Canti pur chi su le cime
Della rota di fortuna
Tiene il piede ogn’hor sublime
Ch’io non ho mai sorte alcuna
Onde dir a me non potete

Bel tempo ch’havete.

Sol d’una cosa mi compiaccio e godo
Ancor ch’io mi conosca sfortunata
Ch’io non so come certe innamorate

Non niego sentirmi ancor io
Nel centro del core
Un dolce desio
Per vaga beltà
Che sospirare ma poco
E amare ma poco
Ogn’hora mi fa.

E pure altri mi dice affè tu ardi
Non è mica amor Dio me ne guardi
E non è certo affetto
Ch’io porto a un giovanetto
È vero ch’è bello
Ma senza cervello
Mi fugge s’io lo miro
Mi sprezza s’io per lui peno e sospiro
Che s’io fusse innamorata
Morirei disperata
Se ben mi veggio ogn’hor negar i sguardi
Ma non è mica amor dio me ne guardi.

E pur v’è chi si pensa
Ch’io sia serva d’amore
Ma certo è un grande errore
Se ben hoggi dì
Par che s’usi così
Si pensa al male
E poi si dice il peggio.

Basta che si sospiri
Chi guardi ad un huom più d’una volta
Che subito si dice
Ho inteso ah ah c’è data o poverina
Caduta è già nell’amoroso laccio.
Così forse di me voi dir udrete

Bel tempo ch’havete.

Voglio a questo proposito
Cantarvi un’arietta nova:
No no ch’è contro le donne
Ma che ne voglio fare
Tanto la vò cantare.

Batte batte martellino
Mi suol dir la donna mia
Se pur vede ch’io mi stia
Melanconico in tantino
Ed io tra duri affanni
D’imbrogli e di malanni
Tal’hor sospirerò
Ma questo solo avviene
Che la donna a tutte l’hore
Ad altro mai non pensa che all’amore.

Ridi ridi pur felice
La tua donna questa sera
T’ha mostrato buona cera
Lilla brontola e mi dice
Ridi ridi pur felice
Ed io forse nel petto
Altra gioia e diletto
Tal’hor mi serberò
Ma dica pur che vole
Che per quello ch’io veggio
La donna sempre va cercando il peggio.

Oh poveraccia me so che l’ho fatta
Cantar una canzona
Ch’è tutta in nostro scorno
E quel ch’è peggio voi ve ne ridete
Bel tempo ch’havete.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-GR - Grottaferrata - Biblioteca Statale del Monumento Nazionale di Grottaferrata
collocazione Crypt. it. 3.11

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
Ultima modifica: