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Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
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Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Al più gioliv'al più giocondio Dio
Io sono pastorella
Volea più dir la pastorella vagha
Trascrizione del testo poetico
Al più gioliv’al più giocondio Dio
Dic’a baccho gentile
Si celebravan le solenni feste
Et era a punto quando
La fiorita stagion facea ritorno
Onde in verde campagna eran unite
Molte ninf’e pastori
L’allegro Dio per festeggiar coi balli
Quando una pastorella
Tra le più belle
Dopo lungo scherzar con risi e canti
Una cedra si prese
Quasi nuova sirena
Per incantar col canto
Di pastori la schiera
E vezzosa e leggera
La sua lingua snodò e così cantò:
Io sono pastorella
Che porto fior’al seno
Perle in bocca rose el viso
Tutta candida e tutta bella
Dardi spargano a questi luci
Ma se piangono dan diletto
Per me sentono cari ardori
E mi darranno i bei pastori
E mi adorano i bei pastori
S’io vad’a fest’o balli
Di vagha port’il vanto
I pastori fanno a gara
E mi donano i bei coralli
Un che mirami nel sembiante
Arde subito del mio amore
Sempre allertano questi sguardi
Benché vibrano fieri dardi
I miei vezzosi crini
Allaccian’ogni core
Son sì belli son sì snelli
Ch’ogn’un forzano che m’inchini
Vagh’e splendidi son quest’occhi
Et è candida questa fronte
Non v’è anima che mi spreggi
Di bellissima port’i preggi.
Volea più dir la pastorella vagha
Ma la turba festante
Impedì le parole
Ella sdegnata tacque
Però lo sdegno suo fu così bello
Che sdegnosa s’al hor s’innamorava
Né si conobbe intanto
Se fu più bello sdegno o pur il canto.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 67801.38
Scheda a cura di Alberto Annarilli