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Legami a persone
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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Soffro misero e taccio
Un infelice fato
Dall'arco teso d'un occhio arciero
Voglion due vaghi lumi
Parlan ch’io sono amante
Feritemi inceneritemi
Trascrizione del testo poetico
Soffro misero e taccio.
Un infelice fato
Mi condanna ad amare
Senza poter parlare
E vivo destinato
A celar nel mio sen la piaga e il dardo
Del foco ond’io tutto ardo
So che premio in amor non è chi tace
Ma come chieder pace
Posso a chi mi fa guerra
Se la lingua mi serra
Non men che l’alma indissolubil laccio
Soffro misero e taccio.
Dall’arco teso d’un occhio arciero
Nel core offeso cedo l’impero
Dell’arso petto a bell’oggetto
Che fulminando mi và piagando
A tutte l’ore ma il mio dolore
Nel più profondo del sen nascondo
E che mi fere occultamente
Adoro e non so dire
Alla mia vita io moro.
Voglion due vaghi lumi
Che tacendo e pensando io mi consumi
E fan che fiamma sia
Tutta l’anima mia
Ma che la lingua sol resti di giaccio
Soffro misero e taccio.
Parlan ch’io sono amante
L’afflitto mio sembiante
Le guance scolorite
le labbra impallidite
I frequenti sospiri
I fervidi desiri
Gli occhi sempre piangenti
E gl’interrotti accenti
Ma s’oppose costante
La mia ch’è muta a tante lingue e tante
Che palesando vanno
Pietosamente il mio segreto affanno
O non cura il mio male o non lo vede
O per altra cagion nato lo crede
Quella per cui la notte e il dì mi sfaccio.
Soffro misero e taccio.
Feritemi inceneritemi
Luci beate stelle
Animate pupille altere
Senza temere
Delle vostre ire
Nò non posso dire
Come ardo amando
Perché parlando agghiaccio.
Soffro misero e taccio.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Ms 688.7
Scheda a cura di Monica Delle Fratte