Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Qualor mio Dio t’offendo,
Non è l’oggetto mio d’offender Te,
Ma solo, insano intendo
A sfogar un desio, ch’avvampa in me.
Sento pena, che gioire
Senza l’oltraggio tuo non possa il core,
Ma quel fervido desire,
Fà, ch’io posponga a un vezzo il mio Signore.
Ond’in mezzo al goder, s’in te rifletto,
A sospirarti offeso, io son costretto.
Questa terra, che calpesto
E ch’io vesto,
Questa questa mi fa guerra,
Che mentre in lei m’annido, a lei soggetti
Fa, ch’io formi a suo cenno atti ed affetti;
Onde l’alma reina
Per forza a serva rea serve e s’inchina.
Desolata virtù?
Abbattuta ragione?
Io ti veggo prigione
E ti piango per sempre in servitù.
Hai pur doti superne,
Hai di potenze interne
Ordinate falangi,
Il tuo ceppo è di polve e pur no ’l frangi;
Se in ala spedita
Del Cielo ogni mente
Volasse a tu, aita;
A porti in libertà non fia possente,
Sai tù, che repente
Può spezzar del tuo piè quel laccio annoso?
Sol, di chi tutto può, guardo amoroso.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 204.3.B.12.62
Scheda a cura di Nadia Amendola