Scheda n. 8794

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Trialogo della Fede, Speranza, Carità. Speranza che vuoi

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, pp. 72-76

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo è intonato in una cantata per due Soprani, Contralto e basso continuo attribuita a Marco Marazzoli (cfr. Bibliografia)

Titolo uniforme

Speranza che vuoi?. Forma non specificata, Trialogo della Fede, Speranza, Carità

Trascrizione del testo poetico

Fede, Speranza, a 2.
Speranza che vuoi?
Tu Fede che speri?
Io voglio gl’imperi
Pretesi da noi

Sper.
La cieca

Fede.
La folle.

A 2.
O quanto s’estolle
Co’ pregi non suoi.

Fede.
Speranza che vuoi?

Sper.
Tu fede che speri?

A 2.
Io voglio gl’imperi
Pretesi da noi
Vana lingua a pugnar più non s’adopre
Chi la palma desia, parli con l’opre.

Fede rec.
Io son la Fede e bench’in cieca benda
Imprigioni la fronte e ’l guardo celi,
Pur lince senza rai penetro i Cieli
Son Amazzone occhiuta
Di cecitade armata,
Che giungendo in un d’aquila e talpa
Due possanze gemelle,
Sola m’inalzo ad espugnar le stelle:
Quivi con raggio intenso
Spiando quell’immenso,
Ove ogn’argo del Ciel naufrago resta,
In lui m’affiso, in lui m’interno e ratto
Senza pur lieve impaccio
Ne la sua vastità tutto l’abbraccio;
Che quanto ei più si cela, io più lo vedo
E quanto vedo men, tanto più credo.

Aria della med.
Allor che dal centro
Di sua Deità
L’Eterno discese
Et ospite ignoto
Ammanto di loto
Tra gl’uomini prese,
Arcano si strano
Qual senno comprese?
La Fede l’intese

Poi quando s’accoglie
In candide spoglie
Di piccola sfera,
Qual Aquila altera
Lo scopre lo vede?
Non altri, che Fede.
Speranza che vuoi &c.

Sper. Rec.
La speranza son’io, quella possente,
Che quando accinta freme
La man tonante a grandinar saette,
In mezzo a le vendette
Fò che ’l celeste Arcier l’ire sospenda
E ch’un reo sul morir salvezza attenda.
I Cieli e gl’elementi
I miei cenni temuti
Sentono ubbidienti;
Sovente a un prego solo
Disarmai di fierezza Orsi e Leoni,
Acchetai gl’Aquiloni
E resi pria con opere più rare
Fermo il sol, freddo il foco e secco il mare.

Aria della med.
Egitto rispondi,
Speranza che pianse
O quanto t’infranse
Con danni fecondi?
Egitto rispondi.
Umiliata speme,
Quando a terror degl’empi arma favella,
L’onnipotenza istessa ha per ancella.
Tu fede che speri &c.

Car. Aria
Son quell’io, che sola impera
Adorata Carità,
Mia mercé, speme s’avanza
E la Fe’ trionfa altera.
Senza me,
Infedel, divien la Fe’
Disperata la speranza.

Sper.
A te reina io sol m’inchino e taccio.
Ma quest’orba infelice?

Fede.
Quest’egra vantatrice

A 2.
No ch’io soffrir non vo ch’a me sovrasti;
Che loquace tenzon pugna coi fasti.

Car.
Fermatevi, fermate
Malaccorte germane,
Son stravaganze insane
Queste pugne ostinate;
Fermatevi, fermate.

Con alimenti alterni
Voi, vi nudrite entrambe,
Che se Fede dispera;
Se speranza diffida,
Forsennata omicida
Co la germana oppressa
Altro non fà, ch’annichilar se stessa.

Aria a 2.
N’hai convinte
N’hai sospinte
A ritrovar tra noi l’estinto Amore;
Cara Fe’, dolce speme, eccoti il core.

Car.
Io stessa, ancor che ognora
Con l’immenso ocean de’ raggi miei
Vostro lume imperfetto accresca e bei,
Pur se di voi mi privom
Me medesma distruggo e più non vivo;
Perch’in dolci vicende
Da la germana sua l’altra dipende
E forse allor che gl’occhi altrui sembriamo
Tre distinte sorelle, una noi siamo.

Aria a tutte voci.
Chi spera, scintilli,
Chi crede sfavilli,
A pugnar e rapir l’eterea palma
E sol la Carità, l’alma dell’alma.

Tra l’ombre mortali,
Un animo puro
Ritrova sicuro
Senza periglio e scherno
Con due stella e un sole il giorno eterno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione 204.3.B.12.53

Scheda a cura di Nadia Amendola
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