Scheda n. 8792

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1695-1712

Titolo

Or che tutta ridente

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1695-1712]

Descrizione fisica

C. 99r-100v ; 210-270 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Or che tutta ridente
2.1: (aria, sol minore, 3/8)
L’augeletto che lieto cantando
3.1: (recitativo, c)
Io sempre a te d’intorno
4.1: (aria, do minore, 12/8)
Le piante e l’arboscelli
5.1: (recitativo, c)
Il fiore e l’arboscello
6.1: (aria, si♭ maggiore, c)
Impara sì, mio bene

Trascrizione del testo poetico

Or che tutta ridente
A noi ritorna
Con vaghi fiori adorna
La bella primavera
E i zeffiretti
Scherzano innamorati
A l’erbe in seno
Con gli accenti più grati
Favellano d’affetti
I canori augelletti
Tu sola a’ miei dolori
Sdegni d’aver pietade, ingrata Clori.

L’augelletto che lieto
Cantando posa il piede
Su tenera fronda va dicendo:
Languisco d’amore.

Il suo bene l’ascolta
E volando dolcemente
Col canto risponde:
Per te vive l’amante mio core.

Io sempre a te d’intorno
Meno il piè, giro i lumi
E coi sospiri
A paleso i martiri
Del ardente mio core
Vedi le pene mie,
Il mio dolore
E sempre più spietata
Ti mostri a chi t’adora,
O Clori ingrata,
Con amorosi sguardi
All’or che più m’accendi
Io ti parlo d’amor tu non mi intendi.

Le piante e l’arboscelli,
I fior vezzosi e belli
Del mare l’onde ancor tutte
Senton d’amor le fiamme ardenti.

Pur aman per le selve
L’augelli e ancor le belve
Tu sola al tuo cor per me
Lo stral d’amor crudel non senti.

Il fiore e l’arboscello
Ogni belva, ogni augello
Non conosce raggione
E pur come dispone
Di natura la legge
Che gli governa e regge
Serbano fedeltà,
Serbano amore
Tu con barbaro core
A chi t’ama e t’adora
Nieghi pietade ogn’ora;
Me se sdegni d’udire
L’impero di raggione
Che d’amarmi t’impone
Di natura i dettami almeno intendi
Ed ad amor chi t’ama almeno apprendi.

Impara, sì, mio bene,
Impara a non dar pene
A chi vive per te,
Per te si more.

È troppa crudeltà
Niegar d’aver pietà
Di chi ti serba fè,
Ti serba amore.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione Cantate 182 (olim 33.3.22).24

Scheda a cura di Ivano Bettin
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