Scheda n. 8647

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1710 e il 1740

Titolo

Del Sig.r fran.co Antonio Pistocchi

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pistocchi, Francesco Antonio Mamiliano (1659-1726)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 18° sec.]

Descrizione fisica

CC. 63r-65r

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 63r. A c. 64v è presente il timbro in corsivo Pisani. A c. 65r timbro d’appartenenza piccolo con le cifre 000680. Si nota il timbro R.COLLEGIO DI MUSICA ad inchiostro nero su tutti i recto delle carte. Ultima cantata del manoscritto, unica redatta da un differente copista, probabilmente aggiunta durante le fasi di legatura del volume.

Titolo uniforme

Amorosa violetta. Cantata

Organico

Contralto e continuo

Repertori bibliografici

Maccavino 1990: pp. 76-77

Descrizione analitica

1.1: (aria, la maggiore, 3/2)
A, Amorosa violetta
%C-1$xFC@3/2 =4/2-2-''4.C8D/4.E8F2.D4C/2'BE-/
2.1: (recitativo, c)
A, Avara di te stessa
3.1: (aria cavata, 3/4)
A, Basta a farti sì bella uscir dal suolo.
4.1: (aria, c)
A, Sol di te son fatto Amante

Trascrizione del testo poetico

Amorosa Violetta
Vago honor di primavera
Tu sei cara e pallidetta
Tu d’april sei messagera[!].

Avara di te stessa
Tu non vivi racchiusa entro degl’orti.
Egualmente conforti,
Con tuoi soavi odori,
Ninfa superba e pastorella humile.
Se l’Armento più vile
Col suo piè ti calpesta
Soffri l’oltraggio e placida e cortese
Rendi amor per vendetta a chi t’offese.
Tu non stanchi la mano
Di giardiniero industre.
Una stilla dell’alba
Del sole un guardo solo.

Basta a farti sì bella uscir dal suolo.

Sol di te son fatto Amante,
Caro fiore,
bella idea dell’humiltà.
Più mi piace il tuo sembiante,
Benché tinto di pallore,
che del giglio e della rosa
la fastosa maestà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 6.11

Scheda a cura di Sebastiano D’Ippolito Tamburo
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