Scheda n. 8518

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1658-1660

Titolo

Le Giustificazioni di Primavera. à 5. del s. Bald:

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Marazzoli, Marco (1602/5-1662)
autore del testo per musica: Baldini, Sebastiano (1615-1685)

Fa parte di

Redazione

[Roma : autografo?, 1658-1660]

Descrizione fisica

C. 59-68 [olim 60-69]

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Pera il Verno e ogn'austro pera. Cantata, Le Giustificazioni di Primavera

Organico

2 soprani, contralto, tenore, basso e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Morelli 2000: n. 380, pp. 97, 98. Alle pp. 117-135 copia anastatica dell'intera fonte.
Gialdroni 2017b: pp. 36-37

Descrizione analitica

1.1: (coro, si♭ maggiore, c-3/4)
Pera il verno e ogn’austro pera
2.1: (recitativo, c)
Ninfe, Chiuso l’Augel ne boschi
3.1: (aria, fa maggiore, 3/2)
Te non posse de’ nocchieri
4.1: (recitativo, c)
Agitato dall’onde
5.1: (recitativo, c)
Primavera, Che sarà ninfe Pastori
6.1: (aria, 3/4)
Che sarà? Fra lacci di rose
7.1: (recitativo-arioso, c-3/4)
Ah non consenta no vindice sdegno
8.1: (recitativo, c)
Dunque rotte le leggi alla natura
9.1: (aria, si♭ maggiore, c-3/2)
Pera il verno e ogn’austro pera

Trascrizione del testo poetico

Pera il verno e ogn’austro pera
Ch’empie il ciel di nubi e lampi
Sei pur giunta in questi campi
Ostinata primavera.
Ecco splendono le stelle/Ecco a noi ritorna il sole
E riman l’eterna mole
Senza folgori e procelle.

Più belle appariscono
E l’herbe e le piante
E i fiori abbelliscono
A Flora il sembiante
Ah perfida ah crudel Dea menzognera
Ostinata Primavera.

<i>Una ninfa</i>
Chiuso l’Augel ne boschi
Quante volte invocò ma sempre invano
Contro il soffio de’ venti il tuo soccorso?
<i>un’altra</i>
Sin nei covil più foschi
Ogni fera ogni belva alla tua mano
Indarno desiò fidare il corso
E tu senza rimorso
A noi lenta rivolgi il piè fecondo?
Sai pur che senza te languisce il mondo.

<i>2 Pastori</i>
Te non posse de’ nocchieri
Le preghiere più ferventi
Né bifolchi riverenti
Co i lor voti affrettar tuoi passi alteri.

<i>un Pastore</i>
Agitato dall’onde
E dall’urto crudel de gli Aquiloni
Te chiamò dentro il mar scosso l’abete
E da glebe infeconde
Per l’influssi d’Arturo e d’Orioni
Naufrago l’Arator nulla più miete.
<i>Un altro</i>
E privo di quiete
Il Pastor che da nembi era disperso
Ha visto il gregge suo quasi disperso.
<i>a 2</i>
E sei tu così rigida e sì fiera?

Pera il verno....

<i>Primavera</i>
Che sarà ninfe Pastori
Le vostre ire mitigate
E a goder più non tardate
L’aure fresche e l’herbe e i fiori
Infierir contro di me
Che son degna di mercè
E’ ben troppa crudeltà
Che sarà? Che sarà?

<i>a 4</i>
Che sarà?
Fra lacci di rose
L’infedel si lasci legata
Che sarà, ritorte amorose
Stringer denno il petto all’ingrata
Qui appagar potrà le nostre brame
Laccio d’oro o di rose
Sempr’è legame.
Si leghi su su
Con nodi adorati
Chi giorni beati
Alle ninfe ai pastor toglie qua giù
Si leghi su su.

<i>Primav:a</i>
Ah non consenta no vindice sdegno
Punir la mia tardanza
Che in un’horrida stanza
Per non lasciarmi alternativo il regno
Fra catene di giel con grave affanno
Racchiusa mi tenea Verno tiranno
Ma come piacque al cielo
Rotti i lacci di gielo
Son fuggita da lui che pien d’orgoglio
A suo malgrado ha pur ceduto il soglio
Con Saturno e con Marte
Non lascia insidiarmi anzi cospira
Né Venere gentil che in cielo ha parte
Può salvarmi dall’impero e dall’ira.
Non vedete che grandine avventa
Questo Vecchio inessorabile
E che sciolta ne men si contenta
Che lo scettro d’un cielo amabile
Stringa colei che non fu mai severa
E’ degna di perdon la Primavera.

<i>Pastore</i>
Dunque rotte le leggi alla natura
L’ambizioso inverno
Barbaro disleal regger procura
Dell’aerea Magion sempre il governo?
E con folgori e tuoni
Con nembi pioggie
Turbini e procelle
Tenta usurpar ribelle
Dell’anno più gentil floridi i troni?
ancora insuperbisce ancora impera?

<i>Tutti</i>
Pera il Verno e ogn’Austro pera
Ch’empie il Ciel di nubi e lampi
Sei pur giunta in questi campi
O gradita Primavera
Hor che d’oro è l’età te sola adoro
Primavera haver dee l’età ch’è d’oro.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

V-CVbav - Città del Vaticano - Biblioteca Apostolica Vaticana
fondo Chigi
collocazione Q VIII 181.5

Scheda a cura di Teresa M. Gialdroni
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