Scheda n. 601

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Stravagante è l’amor ch’io chiudo in petto

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Redazione

[S.l. : copia, 1700-1750]

Descrizione fisica

C. 47v - 56v

Filigrana

Non rilevata

Note

L’alternanza Recitativo / Aria è indicata nella fonte.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: p. 471, n. 692

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
S, Stravagante è l'amor ch'io chiudo in petto
2.1: (aria, la maggiore, C)
S, Amo sospiro ed ardo
2.2: (aria, la maggiore, C)
S, Vuol Nice ch'io l'adori
3.1: (recitativo, C)
S, In si dura contesa resta l'alma sospesa
4.1: Allegretto(aria, si♭ maggiore, C)
S, Voi siete agl'occhi miei
4.2: Allegretto(aria, si♭ maggiore, C)
S, Ma perché un core ho solo
5.1: (recitativo, C)
S, Ma coraggio mio core in tal periglio
6.1: Lento(arioso, 3/4)
S, Sol si renda Filen verace amante
7.1: (aria, sol maggiore, C,2/4)
S, Quella beltade adorerò
7.2: (aria, sol maggiore, C, 2/4)
S, Chi quella fia io dir non so

Trascrizione del testo poetico

Stravagante è l’Amor ch’io chiudo in petto.
Amo Clori la bella
Che nel cielo d’amor sembrava stella.
Sospiro per Irene
Che nel volto ha d’amor dolci catene.
Ardo di Nice ai sguardi
Ove fabbrica Amor tutti i suoi dardi,
Ne può dire il mio core
Per chi più sente ardore,
O chi sarà de miei desir l’oggetto
Stravagante è l’amor ch’io chiudo in petto.

Amo sospiro ed ardo
E l’amoroso dardo
Mi fe’ tre piaghe al cor.
Vuol Nice ch’io l’adori
La fe’ mi cerca Clori
E brama Irene Amor.

In si dura contesa
Resta l’alma sospesa
Né sa darmi consiglio il pensier mio
Di Gnido il cieco Dio
Schernisce questo core,
Se gli propone un triplicato Amore
Dunque che far dovrò?
Ah Nice, ah Clori, ah Irene io non lo so.

Voi siete agli occhi miei
Vezzose care e belle
Ed io nel sen vorrei
Più cori per amar.
Ma perché un core ho solo
Voglion le crude stelle
Che per mio grave duolo
Non sappia che mi far.

Ma coraggio mio core in tal periglio
Se Amor non vuole o non può dar consiglio
Dia sì luogo a Ragion ch’error non suole
Questa favella e dice:
Sol si renda Filen verace amante
Di colei che in amore è più costante.

Quella beltade adorerò
Che più fedele si mostrerà
Chi quella fia io dir non so
Ma questo core poi lo saprà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rsc - Roma - Biblioteca del Conservatorio "S. Cecilia"
collocazione G Mss 383.7

Scheda a cura di Chiara Mastromoro
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