Scheda n. 8169

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1705

Titolo

De gustibus non est disputandum. Canzonetta terza

Presentazione

Pubblicazione

Copia

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Trascrizione del testo poetico

Bel veder chi qua, chi là
Correr dietro alle sue voglie.
Come a niuno il suo si toglie,
Così a tutti il suo si da.
Bel veder chi qua, chi là.
Bell’udir chi si, chi no,
Dir di ciò che sente o vede.
Quanto meno altrui si crede,
Tanto meno errar si può.
Bell’udir chi si, chi no.

L’antica meraviglia
Negli Eredi Nipoti ancora dura,
Perché pochi o nessun altri somiglia
Di Genio e di natura; e questo è il bello,
Che tutti, ancorché sieno
Sì diversi di Genio, e di cervello,
Se non in altro almeno,
Sono in ciò da lodare,
Che fan tutti a suo modo, e lascian stare.

Chi cruda, chi cotta
La vuole a capriccio.
Lo stesso pasticcio
Per tutti non fa.
Men giusta che dotta
Non è la Natura
Del ventre a misura
La gola ci dà.
Chi cruda, chi cotta c.
Chi ha petto e cervello
Di fare a suo modo,
Mantenga pur sodo
Sì bella virtù.
Qualora fa quello,
Che ‘l Genio gli addita;
S’allunga la vita,
Dieci anni di più.
Chi ha petto e cervello c.

Cessò dunque ogni lite
Circa il voler la stessa cosa tutti;
Ma ne nacquero intanto altre infinite,
Circa gli stolti e stravaganti Umori
Che si sono introddutti,
Finché di ciance sole
Furon le liti, andò la cosa bene;
Ma perché poi si viene
Dalle parole a i fatti, alle parole
Giove turò la bocca, e fe’ un precetto
Saggio non men, che retto,
Dove obbligava tutti al…..
De Gustibus non esse disputandum.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
collocazione VOL. MISC. 177 1.3

Scheda a cura di Chiara Pelliccia
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