Scheda n. 8041

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1600 e il 1700

Titolo

Del S. Bernardo Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)

Fa parte di

Pubblicazione

[Roma : copia, XVII sec.]

Descrizione fisica

C. 11r-19v ; 81x225 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato per mano di Silvestro Nola, copista della bottega di Lanciani.

Titolo uniforme

In solitaria piaggia. Cantata, Il girasole

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo-arioso, c)
In solitaria piaggia
2.1: (arioso, 3/4)
Vago d'altra bellezza
3.1: (recitativo, c)
O sole, ella dicea
4.1: (arioso, 3/4)
E l'alma al dipartir
5.1: (aria, mi minore, 3/4)
Lassa me, che t'ho fatt'io?
6.1: (arioso, 3/8)
Troverai di me più bella
7.1: (recitativo, c)
Ma come fia mai vero
8.1: (arioso, 3/4)
E sempre il sol rimiri
9.1: (recitativo, c)
Sì disse e i due bei lumi
10.1: (arioso, 3/4)
Il sol vagheggia

Trascrizione del testo poetico

In solitaria piaggia
Volta al[l’] amato sole
Clisia l’infelicissima languia,
Ogni fiera selvaggia
Di sue meste querele,
Del suo fiero martir pietà sentia,
I sassi inteneria,
Fermava all’aure il volo,
L’infinito suo duolo
Ma non l’udia ma la sdegnava il Cielo
Vago d’altra bellezza il dio di Delo.

O sole, ella dicea,
Alma, del ciel vaghezza,
Alma, luce del giorno e mio tesoro
Per aspra doglia rea,
Per tua crudel bellezza,
Per mio fiero destino ecco ch’io moro.

Ferma il bel carro d’oro,
Vedi il mio pianto estremo,
Vedi ch’io gelo e tremo
Sparsa i languidi rai d’orror mortale
E l’alma al dipartir batte già l’ali.

Lassa me, che t’ho fatt’io?
Che mi fuggi, che mi struggi
Vita mia, bel foco mio.
Lieta un tempo di mia sorte
Se godei gioie fugaci
Ne tuoi baci
Per che vuoi darmi la morte,
Per che vuoi far dolce oggetto
Delle fiamme del tuo petto
Nuovo Amor, nuovo desio?

Troverai di me più bella
Non più fida ne costante.
Godi pur felice amante
Della tua fiamma novella
Mentre io fatto ombra vagante
Viverò di pianto eterno
Furia di gelosia nel cieco Averno.

Ma come fia mai vero
Begl’occhi, occhi spietati
Che fatti ancor d’altrui sempre non v’ami?
Deh se come io lo spero
Permetteranno i fati
Che morta ancor vi segua,
Ancor vi brami
Tronca Cloto i legami
Del mio laccio terreno
Ma fa ch’io serbi almeno
In altra forma i miei fatali ardori
E sempre il sol rimiri, il sole adori.
Sì disse e i due bei lumi
Rivolti al sol crudele
Entro l’ombre di morte si celaro.
Udir gl’eterei numi,
Le funeste querele
E impietositi d’un amor sì raro
L’infelice cangiaro
In un novello fiore
Che pallido d’amore
Segue il sole, il sol ama, il sol rimira,
Il sol vagheggia e sempre al sol si gira.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione 2486.2

Scheda a cura di Ivano Bettin
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