Scheda n. 8029

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1640 e il 1660

Titolo

Chi non mi conosce dirà

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Savioni, Mario (1606/8-1685)
autore del testo per musica: Girami, Pietro Antonio (1619-dopo il 1630)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 47r-54v ; iniziale ornata

Filigrana

Non rilevata

Note

Per l’attribuzione (incerta!)del testo poetico a Girami cfr. Bibliografia.

Titolo uniforme

Chi non mi conosce dirà. Cantata, La Pazzia

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Eisley 1964b: p. 242, n. 23

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (aria-refrain, la minore, 3)
Chi non mi conosce dirà
2.1: (aria, la minore, c)
Amor sempr’ ho da stridere
3.1: (arioso, sol minore, c)
Non siente
4.1: (arioso, sol maggiore, c)
Vi cha se squaghia
5.1: (recitativo, la minore, c)
Misera e che vaneggio?
6.1: (recitativo, la minore, c)
O dotti medici
7.1: (arioso, la minore, c)
La mente smania
8.1: (recitativo, la minore, c)
O dotti medici
9.1: (aria, la minore, c)
Ballate o miei pensier
10.1: (recitativo, la minore, c)
Prendetelo per mano
11.1: (arioso, la minore, 3)
Non posso più sonare

Trascrizione del testo poetico

Chi non mi conosce
Dirà che la mia
Sia vera pazzia
Che lieta mi fa
Ma tutto è furore
Effetto d’Amore
Ch’al core mi sta.

Hor sia come dite
Sentite una pazza
Sentite sentite

Vorrei verseggiare
O Cielo o terra o mare
No no no no
Vorrei cantare
La sol fa mi fa re
Ma ferma che ‘l canto
Ritorna in pianto
Non te ‘l diss’io
Sospira cor mio.

Chi non mi conosce….

Tal volt’Amor fiero
Mi lega la lingua
E muta mi fa

Già sento mancare
La voce parlare
Non posso più no.

Ma poi con furore
Vorrei gridare
Burlare saltare
Mostrare la gioia
ch’al core mi sta.

Chi non mi conosce…

Amor sempr’ho da stridere
L’alma sarà qual fu
No no ch’io voglio ridere
Fa poi quel che vuoi tu.

Voglio cantare a la Napoletana
E n’auto poco a la Calavresiella
Fuoze facesse la fortuna cana
Fare pietusa ch ella faccia bella

Non siente no non siente

Vi cha se squaghia st’arma come n’ zunza
E mi sient’abbruciar lu ficatali
Stu cori si menuzza com’a trunza
Amuri sulu è causa de stu mali.

Misera e che vaneggio?
Come snodo la lingua in rozzi accenti

Per questo pazza mi chiaman le genti
Come gira il pensier fra mille ruote
Com’apro hoimè la bocca in basse note
Misera e che vaneggio.

Chi non mi conosce...

O dotti medici
Fate un collegio
Di me chi sa
Se virtù trovasi
D’herba che muovasi
Di me chi sa.

La mente smania
La lingua svaria
Gl’occhi mai dormono
I membri ho languidi

E gran dolore
io sento al core

O dotti medici
Fate un collegio
di me chi sa.

Zi zi date la voce
Olà chi passa? Amore
Ah traditore

Prendetelo legatelo
Ponetelo prigione entro al mio core
Ahi sen fuggì
Le fenestre del cor non ben serrai
Dagl’occhi se ‘n volò
Sia maledetto Amore
Maledetta quell’hora
Ch’io viddi il mio desio
Maledetto il cor mio
Ch’ama chi lo disprezza
Maledetta l’asprezza
D’huomo così crudele

E tu lingua fedele
E tu lingua arrogante
Com’hai cotanto ardire
Il mio ben maledire.
Vorrei tagliart’a pezzi
Già che ‘l mio ben disprezzi.

Chi non mi conosce…

Ballate o miei pensier ch’io sonerò
Fate vi prego il ballo di Fedele

Che tal qual sempre fui
Tal esser vo no no
Fate più presto il ballo di Follia

Che così folle è ancor la mente mia

Prendetelo per mano
Horsù inchinatevi
Prima al Idol mio
Fa la la la la la la
Giratevi d’intorno
Fa la la la la la la
Quel pensier salta troppo
Fa la la la la la la
Non saltar o pensiero
Non vedi il tuo gran male
Ch’a cader va chi troppo in alto sale
Fa la la la la la la

Non posso più sonare
La corda della speme è troppo falsa
E quella del desio volsi accordarla
E pur è rotta per troppo tirarla.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione RES VM7-102-150.8

Scheda a cura di Sébastien Guillot-Genton
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