Scheda n. 7636

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1667

Titolo

La pietà

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte seconda, pp. 116-118

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Ver la cima funesta. Forma non specificata, La pietà

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Ver la cima funesta
Del Calvario movea MARIA le piante
E dolorosa e mesta
Di calde stille amare
Lagrimando spargeva il bel sembiante:
Quando ecco in un momento,
(Ahi dolore, ahi tormento!)
Al languido suo ciglio
S’offerse in croce sanguinoso il Figlio.
A sì crudele incontro
Muta, fredda divenne
E se non cadde estinta;
Il duol, che la sostenne,
Fece offitio di vita e diede ai venti
Misti co ’l pianto suo questi lamenti.

Che spettacolo è questo?
Che teatro di duolo
Tenebroso, funesto
Oggi prepara il Cielo agli occhi miei?
Afflitta genitrice,
Dove sono? che miro?
Io pur vivo? Io pur spiro?
E tu Figlio infelice
Su duro tronco essangue
Fra tormenti e martiri
Sparso del proprio sangue
Per le colpe non tue l’anima spiri.
O Figlio, o Figlio amato,
Rispondi, ohimé, rispondi,
Chi t’ha così piagato?
Qual dispietata mano,
Qual crudo scempio e rio,
Mio Creator mio Dio,
T’ha condotto così?
Rispondi, ohimé, rispondi;
Da qual’Inferno uscì
L’orrido mostro insano,
Che del mio pianto e del tuo sangue ha sete?
Sciogli, sciogli la voce;
Rispondi ohimé, chi t’ha condotto in croce?
Così, dunque ritorni
Coronato di lampi,
Cinto de la tua luce
A serenar de la mia vita i giorni?
Rispondi, ohimé, rispondi;
Dov’è Signor de la tua gloria il trono?
Dove gli scettri sono?
Dove son le corone,
Che tributario il mondo
Su la regia tua fronte oggi ti pone?
Ah che sovra il tuo crine
Altro, misera ohimé, altro non miro,
Che fiammeggiar per tutto
Sparsi del sangue tuo fregi di spine.
O spettacolo atroce!
Rispondi, ohimé, chi t’ha condotto in croce?
Alme del Ciel più belle
Con frettoloso pie’
Per sentiero di stelle
Uscite a riverire il vostro re.
Uscite, uscite pure
E con guardo pietoso
Dite, quai sian le chiome,
Che luminose e pure
La per l’eterea mole
Dieron luce a le sfere e raggi al sole.

Madri, o voi, ch’in nero manto
D’Aspro duol bagnate il ciglio;
Nel mio mal, nel mio periglio
Io non cerco il vostro pianto.
Ma se tanto
Pianger’ohimé, v’aggrada;
Sovra de’ vostri figli il pianto cada.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
fondo Borromini
collocazione S. Borr. Q.IV.223.57

Scheda a cura di Nadia Amendola
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