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Titolo uniforme
Bibliografia
Trascrizione del testo poetico
Testo:
Di celeste beltà l’anima adorna
E cinta d’immortal virgineo velo
La reina degli angeli e del cielo
Sovra carro di luce a Dio ritorna.
Di sol vestita sovra uman confine
Con luminoso pie’ preme la luna
E più chiare le stelle ad una ad una
Corron veloci a coronarle il crine.
De l’albergo stellato in su le soglie
Fra suoi più cari con sereno ciglio
L’alto motor, che le fu padre e figlio,
Trionfante nel sen lieto l’accoglie.
A l’apparir de l’immortal reina
S’aprono i Cieli d’alta gloria ardenti
E tra canti festosi e puri accenti
Questa s’ode tonar voce divina.
Coro pieno: Su su spiegate
La voce al canto:
Su su che fate
Alme beate?
Spiegate, narrate
La gloria e ’l vanto
Di lei, che bella
Fatta è sovra del sol lucida stella.
Coro Lo splendor del suo bel volto
a tre:
Già le stelle innamorò
E di lei nel seno accolto
Il fattor si riposò.
Vincitrice orrido drago
Calpestar fu vista un dì,
Quando più di sangue vago
A suoi danni il fiero ardì.
Morte invan suoi strali aduna;
Contra lei forza non ha.
Al ferir d’empia Fortuna
Fido scampo altrui sarà.
Coro pieno:
O felice, o beata
Vergine gloriosa
Del tuo parto divino e figlia e sposa;
Da le valli del duolo
Sciogli rapida il volo:
Sian le tue penne la pietade e ’l zelo:
Degno teatro a’ tuoi trionfi è ’ Cielo.
Soprano primo:
Dite, dite, chi è,
Chi è questa, che viene
Sparsa di luce
Dal capo al pie’?
Dite, dite, chi è?
Forse così
Splende l’aurora,
Quando vien fuora
In fronte al dì?
Ah che già mai
Sì chiari rai
L’alba non diè.
Dite, dite, chi è?
Contralto:
Questa è colei,
Che pria che nata
Sola fra rei
Disciolta fu
Con man beata
Di servitù.
Alma, ch’impura
Macchia non ebbe
E sempre pura
In Ciel più crebbe
Co’ suoi trofei;
Questa, questa è colei.
Soprano 2:
Che lume gioco
E questo, che viene
Tra nubi serene
Dai campi del mondo?
La luna e ’l sole,
Che l’aria accendono,
Da l’alta mole
Tanto non splendono.
Dite, dite chi è,
Chi è questa, che viene
Sparsa di luce
Dal capo al pie’?
Dite, dite chi è?
Coro:
Questa è quella, che sovente
Fatta scudo a nostri mali
Sa pietosa
Gloriosa
Disarmare il Ciel di strali.
Dio:
Come sei bella o del mio cor diletta!
Son di colomba i tuoi begli occhi ardenti
E le beate tue chiome lucenti
Quelli son di pura greggia eletta.
Il tuo volto seren tutto candore
Quasi tortora splende a rai del giorno
E per le spiaggie ognor vola d’intorno
Dal tuo vestir, come d’incenso odore.
Trono d’oro al tuo pie’ più non si nieghi:
Sia mio volere agli onor tuoi secondo.
Prendi scettro e corona e sevo il mondo
Qual di reina a’ cenni tuoi si pieghi.
Di pura fè, d’alta pietade accensa
T’offra ogn’alma divota i desir suoi
E tu pietosa a pro de’ servi tuoi
Nostri tesori a tuo voler dispensa.
Coro pieno:
Verginee pura e bella,
Chiara stella serena
Di questo mar, che tempestoso ondeggia;
Da la celeste reggia
Deh per pietade un lampo
Gira madre cortese a nostro scampo
E tra nembi e procelle
Troni nostro desio porto di stelle.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Borromini
collocazione S. Borr. Q.IV.223.55
Scheda a cura di Nadia Amendola