Scheda n. 7633

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1667

Titolo

L’Annuntiata

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte seconda, pp. 104-106

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo è messo in musica da Giacomo Antonio Perti (Cantate morali e spirituali a una, due e tre voci, 1688).

Titolo uniforme

Signor non tardar più. Oratorio, L'Annuntiata

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

A 3:
Signor non tardar più;
Sciogli dal nostro pie’
Laccio di servitù;
Signor non tardar più.

Solo:
Vieni, vieni: a nostro scampo
Tua pietade in Ciel risplenda.
Del tuo sole un puro lampo
Fra queste ombre omai discenda.
S’aprano i Cieli,
Si riveli
Il tuo volto a nostri rai.
Speme, che posa in Dio, non manca mai.

A 3:
No, no non tardar più;
Sciogli dal nostro pie’
Laccio di servitù
No, no non tardar più.

Profeta:
Serenate la fronte
Anime a Dio più care.
Di calde stille amare
Tra così foschi orrori
Non bagni più fredda paura il volto.
Ecco il giorno, ecco l’ora,
Ch’in puro seno accolto
Di verginella Aurora
Per fugar le vostre ombre il sol discende.
O d’infinito Amore
Meraviglie stupende!
Chi di sua man trasse di nulla il mondo,
Con sollecita cura
D’alto saper profondo
Vago del nostro ben divien fattura.

A 2:
Accenti
Dolenti
Fuggite dal seno,
Sparite dal petto:
Con puro sereno
Di gioia e diletto
Ogn’alma si stempre.

A 5:
Le promesse del Ciel durano sempre.

Angelo:
Nel tuo candido grembo
A piena mano il Cielo
Versa, o Maria, d’ogni sua gratia un nembo.
Vergine fortunata
Tra le figlie d’Adamo
Benedetta, beata.

Maria:
E che voci son queste,
Che mi giungono al core?
Sparso del suo splendore
Messaggiero celeste
Di chiari lampi adorno
Come, come se ’n viene
A dar luce di gloria al mio soggiorno?
Ma che parlo? Che spero?
Non t’inganni il desio, taci o pensiero.

Angelo:
Stral di tema non tocchi
Il tuo petto, o MARIA
Del tuo Signor negli occhi
A te sol lice
Trovar’oggi la sù gratia e mercede.
Premio de la tua fede
D’alta prole fecondo
Sarà tuo nobil seno e nato al mondo
Con stupori novelli
Il tuo parto, il tuo figlio
GIESÙ da, che s’appelli:
Sovra trono gemmato
A lui fia dato in sorte
Ne l’alta reggia riposar degli avi
E monarca beato
Nel suo regno immortale
Sostener d’Israel lo scettro aurato.

Maria:
E come questo e come
Ester potrà, s’ignoto
A questo seno è di consorte il nome?

Angelo:
Da l’empireo stellato,
Dove solo in se stesso
Trino ed uno fiammeggia il re del mondo,
Con mistero profondo
Spirto eterno di Dio
Adombrerà tuo seno e gloriosa
Ti diranno le genti
Vergine, genitrice e figlia e sposa.

Maria:
Ossequiosa ancella
Del tuo Signore e mio
Son pronta a cenni tuoi.
Sia di me ciò, che vuoi;
Facciasi il suo desio.

Coro:
Gioite, alme gioite:
Che per dar pace al vostro duol più rio,
Per non segnata via
Nel ben sen di MARIA
Scende a penar, chi nel suo trono è Dio;
O miracolo eterno!
Ride il Ciel, gode il suol, freme l’Inferno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
fondo Borromini
collocazione S. Borr. Q.IV.223.54

Scheda a cura di Nadia Amendola
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