Scheda n. 7608

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1667

Titolo

Capelli donati

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Benigni, Domenico (1596-1653)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, pp. 131-133

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Da l'aureo chiodo onde sospesa or pende. Forma non specificata, Capelli donati

Bibliografia

Trascrizione del testo poetico

Da l’aureo chiodo, onde sospesa or pende,
Sciogli, Euterpe la cetra:
Oggi a portar su l’Etra
Treccia dorata il mio pensier si prende.
Non è strano il desir, Castalia Diva
Narra pur, ch’altri in Cielo
Scorse già biondeggiar chioma votiva
Quando con vivo Zelo,
Con ansia cura offrì nobil donzella
Dorato crin, che poi cangiossi in stella.

Ma noi lieti cantando a quale altare
Sacreremo la chioma
Di lei, ch’Italia e Roma
Al fulgor de’ suoi rai rende più chiare?
Di sua rara bellezza al simulacro,
Dove l’anima offersi,
Fila si pretiose io non consacro.
Carmi d’ambrosia aspersi
Sacrino in Pindo al bel virgineo coro
Il biondo crin; che togli i pregi a l’oro.

Non sa Pindo mentir: là d’Elicona
Sul glorioso colle
Ricco tempio s’estolle,
Che la fronte di stelle in ciel corona.
Nome, che cigno amico erge su l’ale
E del tempio le soglie
Entra; temer non sa flutto letale.
Trionfante l’accoglie
L’eternità, che siede ivi al governo;
E tra lampi d’onor fiammeggia eterno.

La nobil treccia d’or, di cui favello,
Degna è, che Febo onore
E con faci d’ardore
Porti al tempio immortal fregio novello
Ma se tanto al mio stil cantando lice,
Forse farò, ch’oscure
In ciel manchin le stelle a Berenice:
E con luci più pure
Tempestata di raggi e di zaffiri
Una chioma novella il mondo ammiri.

Generose menzogne! Ampio sentiero
D’ignote stelle intatte,
Sparso tutto di latte,
S’apre là su per lo stellato impero.
Tra sponde eterne di celesti lumi
Con bell’onde d’argento
Corre superbo il Po, gloria de’ fiumi.
Ne più s’ode il lamento,
De la schiera gentil, ch’egra si duole
Di lui, ch’ardì, correr le vie del sole.

Ma se già di stupore opra cotanta,
Che non paventa occaso,
Grido fu di Parnaso,
Che trionfar sin de l’oblio si vanta;
Muse, vostra mercé, di gloria ardente
Mova lucido il piede
Per lo cielo d’Amor d’oro un torrente.
Amor questo vi chiede
E sia là su fra luminoso stuolo
Ricco torrente d’or l’ORSA del Polo.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
fondo Borromini
collocazione S. Borr. Q.IV.223.25

Scheda a cura di Nadia Amendola
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