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Descrizione analitica
Questa dunque è la selva
Care piante, amato rio
Ahi memoria dolente
Vorrei tanto vigor
Trascrizione del testo poetico
Questa dunque è la selva
Ove Aminta l’ingrato
Mi giurò pura fede amor costante.
Queste sono le piante,
Questi i fior, questo il prato,
Che videro, e ascoltaro
I suoi mesti sospiri e il pianto amaro.
Qui fra le molli erbette
Presso del chiaro rio
Mi diceva: cor mio.
Qui stanco la sua fronte
Si bagnava in quel fonte
E in questi cari accenti
Spiegava il suo martoro:
Anima mia per te languisco, e moro.
Qui pianse, qui languì, qui cadde, e svenne
Poi sospirando con acuto strale
In queste piante i nostri amori incise
E il cor da questo sen svelse e divise.
Care piante, amato rio,
Dove Aminta l’amor mio
Che m’accese e mi ferì
Poi crudel m’abbandonò.
Qui mi disse: bella Nice
Io con te sarò felice.
Quivi pianse, qui languì
E di fé poi mi mancò.
Ahi memoria dolente
Fuggi dalla mia mente,
Sparite da quest’occhi fior, frondi, erbe,
Ruscello e fonte e speco,
E sol vengano meco
L’orror della sua colpa,
Gli spergiuri, gli inganni, i tradimenti,
Vengan tutte le furie a suoi tormenti,
Si tradisca l’iniquo e s’abbandoni,
Si trafigga suicida, e pera, e mora.
Forsennata che dissi io l’amo ancora,
Perdonami mio ben t’amo, che dico,
Voglio sbranarti il core.
T’odio, fuggo, t’abborro,
Cagion del mio languir, del mio dolore.
Vorrei tanto vigor
Che ti potessi almen
Strappare il cor dal sen.
No, no che deliro.
Torna all’antico amor,
Dà pace al mio martir,
E sia del tuo fallir
Pena un sospiro.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 5-B-18/1 a-n.4
Scheda a cura di Benedetto Cipriani