Scheda n. 7555

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

[O] che destin crudele / [Pietro Paolo Cappellini]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cappellini, Pietro Paolo (c.1641-1660)

Fa parte di

Redazione

[S.l. : copia, 1680-1690]

Descrizione fisica

P. 235-242

Filigrana

Quadrupede inscritto in un cerchio (Rilevata alle P. 239-242 )

Note

Copista A. Per l’attribuzione a P. P. Cappellini cfr. Bibliografia.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Brumana 2007: P. 77
Brumana 2005: P. 179

Bibliografia

Brumana 2007: P. 59-60, 62-63, 73, 77, 80, 98-99
Brumana 2005: P. 163, 166-167, 176, 179, 198-199

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
[O] che destin crudele
2.1: Aria(aria, mi minore, c)
Gioie mie dal sen partite
3.1: (aria, mi minore, c)
Miei contenti itene in pace
4.1: (aria, si minore, 3)
D'un bel crine laccio amato
5.1: (recitativo, c)
È il legame d’amor di tal durezza
6.1: (aria cavata, mi minore, 3)
Che s'allenta ben sì ma non si spezza

Trascrizione del testo poetico

[O] che destin crudele
Tiranneggia il mio core,
Comanda il crudo amore
Perch’io non goda mai tranquillo un dì,
Ch’io ritorni ad amar chi mi tradì.
E già senza dimora
Ecco che fa ritorno alle catene usate
Il pié disciolto, e il lampeggiar d’un volto
Che armato di rigor stelle nemiche
Prendon nuovo vigor le fiamme antiche.
L’incantata mia fede
Dalla magia d’una beltà incostante
Trascurata se ’n riede
A gl’imperi d’un barbaro sembiante.
E fan ritorno i miei pensieri amanti
A i sospiri, a i lamenti, al duolo, a i pianti.

Gioie mie dal sen partite
Contentezze non restate
Chiamo il duol, voglio ferite,
Meco star più non sperate
Già dal sen siete sbandite.
Gioie mie dal cor partite.

Miei contenti itene in pace
Libertà ti lascio a dio,
Già ritorna il pensier mio
A seguir beltà fugace
Che le pene fa gradite.
Gioie mie dal cor partite.

D’un bel crine laccio amato,
Onde avvinto il cor già pianse
Del mio piede imprigionato
S’allentò, ma non si franse.

È il legame d’amor di tal durezza
Che s’allenta ben sì ma non si spezza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PEu - Perugia - Università degli Studi di Perugia, Biblioteca "Fondo Antico Sala del Dottorato"
collocazione Cass. 23.21

Scheda a cura di Alice Sbrilli
Ultima modifica: