Scheda n. 7354

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1660 e il 1690

Titolo

È pena maggiore

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Lonati Carlo Ambrogio (1645c-1715c)

Fa parte di

Cantate diverse (n. 7342/12)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

Cc. 95-106v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

È pena maggiore. Cantata

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, 3/2)
È pena maggiore
2.1: (recitativo, c)
Ahi che l’anima mia
3.1: (aria, mi minore, 3/4)
Ma poiché tanto
4.1: (recitativo, c)
T’odiarò, così giuro
5.1: (aria, la minore, c)
Dalle furie imparerò
6.1: (recitativo-arioso, c)
Et odierò il mio core
7.1: (recitativo, c)
Accoglierò nel seno
8.1: (aria strofica, mi minore, 3/4)
Dell'etere il giro / Se gl'astri nembosi
9.1: (recitativo, c)
Ma questo è poco
10.1: (aria, la minore, 3/4)
Su, su dall'Erebo
11.1: (recitativo, c)
E vegga il traditor con doglia e scherno
12.1: (aria, la minore, 3/4)
Che sa cangiare al fine

Trascrizione del testo poetico

È pena maggiore
Racchiudere in seno
Dell’odio il veleno
Ch’il foco d’amore
Astretto a soffrire
Sì crudo martire
Sì fiero dolore.

Ahi che l’anima mia
Mentre idolatrai perfido amante
Provò per gelosia
Nell’inferno d’amor pena bastante
Senza farmi provar dell’odio ancora
L’acerbissimo duol che sì mi accora.

Ma poiché tanto
Tiranno ingrato
D’esser odiato
Ti pregi tu
Neppur che vanto
D’esser amato
Mostro spietato
Non avrai più.

T’odiarò, così giuro!
E se già mai mi pento
Per eterno tormento
Mi precipiti il ciel nel centro oscuro.

Dalle furie imparerò
Nove guise d’agitarti
E se un tempo seppi amarti
In eterno io t’odierò.

Et odierò il mio core
Se capace non è d’odio maggiore
Mai del sol i raggi ardenti
Riscaldar vedrò la terra
Ch’io non presti eterna guerra
Con miei voti ai tuoi contenti

Accoglierò nel seno
Di Cerbero il veleno
Ricetterò nel core
Di Megera il furore
Bestemmiando il tuo nome e notte e dì
Per tuo duol, per tuo mal dirò così:

Dell’etere il giro
Ch’il sole m’addita
Ti tolga la vita
Ti nieghi il respiro
Per sempre indiscrete
Spietate e rubelle
Si cangin tue stelle
In triste comete.

Se gl’astri nembosi
Il mar volgeranno
Disserri a tuo danno
I vortici ondosi
Di torbido velo
S’ammantin le stelle
Ti sbranin le fere
Ti fulmini il cielo

Ma questo è poco,
S’io non invoco
Dal centro orrendo, a funestar tua sorte
Sdegno, rabbia, furor, vendetta e morte.
Ma che se di sotterra
A farti guerra l’odio non sorgerà
Io degli strazi tuoi
Fatta ministra acerba
Sempre t’agitarò,
Sempre ti cruccerò
Perché tanto nel cor ho l’odio impresso
Che cangiarmi saprò nell’odio istesso.
T’odiarò, così giuro!
Odio amor che mi rese
Suddita alle tue voglie
Pietà che mi ritoglie
Le vendette e l’offese
Le memorie passate,
Le dolcezze provate,
I pensiero amorosi,
I sospetti gelosi,
Le lagrime e i sospiri,
Le gioie et i martiri.
Odio dell’amante l’empia promessa
E perché seppi amarti,
Alma, d’interna rabbia odio me stessa.

Su, su dall’Erebo
Eschino all’aria
Atre caligini,
Che mi circondino
La notte e il dì.
Da ciechi baratri
Spiriti orribili
Sol per trafiggermi
Venite a me.
Spietate Eumenidi
Gorgoni squallide
Dalle terranee
Grotte tartaree
Correte qui.
Da faci torbidi
L’empie Tessifore
Esangui e pallide
Incendi piovino
In questo cor

E vegga il traditor con doglia e scherno

Che sa cangiare al fine
Disprezzata costanza in odio eterno.

Risorse online

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Dl - Dresden - Sächsische Landesbibliothek - Staats-, und Universitätsbibliothek
collocazione Mus. 1.I.2,1.12

Scheda a cura di Chiara Pelliccia
Ultima modifica: