Scheda n. 6945

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1791-1810

Titolo

Cantata IV

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Redazione

[Napoli : copia, 1791-1810]

Descrizione fisica

P. 141-211 ; 210x265 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

L’appellativo Orfeo della cantata in questione è ricavato da altre fonti: non è direttamente riportato nell’esemplare B-Bc 650.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, 2 violini, viola e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Forte staccato(recitativo-arioso, fa maggiore, c)
Nel chiuso centro, ove ogni luce assonna
2.1: (aria, mi♭ maggiore, c)
Euridice e dove sei
3.1: (recitativo, fa maggiore, c)
Si, che pietà non v’è, se a me non lice
4.1: Presto(aria, fa maggiore, c)
O d’Euridice

Trascrizione del testo poetico

Nel chiuso centro, ove ogni luce assonna
All’or che pianse in compagnia d’amore
Della smarrita Donna
Seguendo l’orme per ignota via
Giunse di Tracia il vate, al suo dolore
qui sciolse il freno a rintracciar pietate
E qui nel muto orrore
In dolci accenti all’alme sventurate
Sulla cetra narrando i suoi tormenti,
Temprò la pena, e debellò lo sdegno
Del barbaro Signor del cieco Regno.

Euridice e dove sei
Chi m’ascolta chi m’adddita
Dov’è il sol degl’occhi miei?
Chi sarà che torni in vita
Che al mio cor la renderà
Preda fu d’ingiusta morte
Io dirò, se tra voi resta
L’adorata mia Consorte,
Che pietà pur non si desta
Che giustizia più non v’ha
Euridice e dove sei…

Si, che pietà non v’è, se a me non lice
Pregar del fato il braccio, onde risani
La cruda pace d’Euredice [sic] in seno
Non v’è pietà no, non s’intende amore
Se in van sospiro, in van mi crucio, e piango
Ma che dissi che finsi un tanto affetto
Chi non provò chi non intese ancora
Di natura e d’amor le voci i moti!
Angue tra spine sta tra Ircane selve
Feroce tigre, o tra Numide Arene
Sieno indomite Belve
Ditelo voi; cui trasse amor tra l’ombre
Pallida amica turba Evadne Fedra
E tu prole d’Acasto e voi compagne,
Si può tra rai del sole tornar così;
Chi può senz’il suo bene
Trarre i giorni odiosi e disperando
Vivere per amare amor [amar] penando?

O d’Euridice
N’andrò fastoso
O d’Acheronte
Sul nero fonte
Disciolto in lagrime
Spirto infelice
(Sì) io resterò
Non ha terrore
Per me la morte
Presso al mio Amore
Ogn’aspra Sorte
Ogni sventura
Soffrir si può
O d’Euridice…

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

B-Bc - Bruxelles - Conservatoire Royal, Bibliothèque
collocazione 650.4

Scheda a cura di Giacomo Sances
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