Scheda n. 440

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

Cantata

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

autore incerto: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

8 c. (177r-184v) ; 205x270 mm

Filigrana

in un cerchio (non ben identificabile )

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 177r; cartulazione coeva: 176-182; per l’attribuzione ad Astorga cfr. Ladd, p. 234, n. 19.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: Andante(aria, do maggiore, c)
S, Bella madre d’erbe e fiori
%C-1@c 4-8''C'B/{''CE}{C'A}{F''D}'BG/{EF}4G2-/
2.1: (recitativo, c)
S, O nume, o biondo nume tu che cinti
3.1: Larghetto(aria, sol minore, 3/4)
S, Nice mia bella quando partì
4.1: (recitativo, c)
S, Ah, non è ver che lontananza sani
5.1: A tempo giusto(aria, do maggiore, c)
S, Io lo so che se’l destino

Trascrizione del testo poetico

Bella madre d’erbe e fiori
Deh, ritorna o primavera
E conduci a me l’mio bene
Fa ch’io vegga quell’arciera
Dal cui sguardo venne il dardo
Che piagommi il cor e l’sen.

O nume, o biondo nume tu che cinti
Di vago aureo splendore
Pe sentieri del cielo il dì conduci
Sferza più dell’usato i tuoi destrieri
Sì che men lunghi fian li giorni e l’ore
Così le vaghe luci
Men tardi io rivedrò di lei che adoro
Di lei che il mio tesoro
E del mio core e la speme gradita
Senza di cui mi sembra
Un continuo morir l’istessa vita.

Nice mia bella quando partì
Tutto il mio bene seco portò.
La pastorella che mi ferì
Affanni e pene sol mio lasciò.

Ah, non è ver che lontananza sani
Le ferite d’amore
Che se pur soffre un core
Quando lungi è colei
Che il duol può mitigar della sua piaga
O col riso del labro o con un guardo
Dela pupilla vaga
Quando più soffrirà l’anima amante
Quando il suo caro bene
Da lei volge le piante
E non ha chi dà pace il suo dolore
Ah, non è ver che lontananza sani
Le ferite d’amore.

Io lo so che se’l destino
Il mio ben non fa che torni
Tutti i giorni infelice viverò.
Quando stava a lui vicino
Non conobbi mai tormento
Or io sento che lontan da lui mi sto.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2248.20

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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