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Legami a persone
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Filigrana
Titolo uniforme
Trascrizione del testo poetico
Benché in voi non lampeggi,
Adorata mia Filli,
Bellezza tal, che Citerea pareggi,
Pur convien, che per voi l’alma sfavilli;
E ancorché non comparta i raggi suoi
Al bel volto di voi
Quel, ch’indora le fasce al giorno infante,
Pur’io v’adoro ossequioso amante.
Ombreggiare io non miro
Sotto l’arco del ciglio occhi etiopi,
Ma ornati son di così bel zaffiro,
Che in chiarezza e splendor vince i piropi.
D’una gramaglia oscura,
Per far l’essequie a mill’estinti cori,
I vostri rai non ammantò natura;
Son piccioli turchi e non son mori
Gli occhi, che in fronte avete;
E pure mi piacete.
Sui vostri crini in ricco nembo aurato,
Com’a Danae nel seno,
Dal suo trono sereno
Non diluviò chi dà le leggi al fato;
Quindi, non di fin’oro,
Ma di ferrò il più duro,
Che tal rassembra il vostro crine oscuro,
Formate ai cori amanti orrida rete;
E pure mi piacete.
Il vostro grave aspetto
Con maestà superba
Un severo sostegno in se riserba,
Che dal timido petto
D’avviliti amatori
Vuol tributo d’ossequi e non d’amori;
Onde ognora temprando
D’alterigia innocente il guardo fiero,
Con tacito comando
L’arrogante pensiero
Di chi amarvi desia, voi reprimete,
E pure mi piacete.
Per la massa gentil de’ vivi avori,
Che impinguando le membra,
Toglie al corpo di voi gli ambiti onori,
Svelto il passo non sembra;
Né così disinvolto in voi si vede,
Come in snella bellezza, al moto al piede;
E qual vaga Atalanta,
Che già vantò velocità cotanta,
Agile voi non siete;
E pure mi piacete.
In somma così va,
In voi pregio non è
Di perfetta beltà,
E pur piacete a me;
Ond’ai vostri difetti
Consagra il cor gli affetti,
E in amoroso ardor per voi si sface;
Quella è vera beltà, che alletta e piace.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione ARCA VII 24.99
Scheda a cura di Nadia Amendola