Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Pubblicazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Trascrizione del testo poetico
L’umor mio stravagante
Con la vostra beltà,
Filli, non si confà;
Ond’io servo vi son, ma non amante
Vostra sembianza agli occhi altrui sì cara
D’ogni grazia più rara
Arricchì la natura;
Ma non vi posso amar per mia sventura.
I vostri lumi belli
Son duo fonti di luce, i cui splendori
Accesi mongibelli
Partoriscon ne’ cori;
Son due fucinette
Dove l’aure saette
Al cieco Dio voi raffinar solete;
E pur non mi piacete.
Splendon ne’ vostri crini
Tutte l’arene d’or del fiume Ibero,
E in quei biondi confini
Trova i suoi laberinti ogni pensiero;
E con chioma si bella
Formando aurate anella,
In ricca prigionia l’alme stringete:
E pur non mi piacete.
Su la fronte vezzosa
Folgoreggia dell’alba il primo raggio;
Il bianco giglio a la vermiglia rosa
In vago maritaggio
Su le tenere gote unito avete;
E pur non mi piacete.
Sul labro porporino,
Che di nettare asperse il Nume infante,
Con pompa rosseggiante
Un acceso tesor spiega il rubino;
De l’Eritree conchiglie
Le congelate figlie
Ne la bocca gentil voi rachiudete;
E pur non mi piacete.
In somma così è;
Voi siete bella assai,
Ma non piacete a me;
Onde s’ai vostri rai
Non tributa il mio cor gli affetti sui,
Disputar non si può de’ gusti altrui.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione ARCA VII 24.98
Scheda a cura di Nadia Amendola