Scheda n. 422

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

Del Sig. Fran:co Mancini

Presentazione

Non applicabile

Legami a persone

compositore: Mancini, Francesco (1672–1737)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

12 c. (67r-78v) ; 205x270 mm

Filigrana

in un cerchio (non ben indentificabile )

Note

Tit. dall’intitolazione a c. 67r; la cantata è costituita da 3 fascicoli di 4 c., numerati da mano coeva (in alto a sinistra a c. 71r è scritto "2", a c. 75r "3"); cartulazione coeva: 65-76

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, do maggiore, c)
S, E’ ver che ti lasciai
%C-1@c 2-4-8-''C/E{6DC}8G{6FE}{DC}8D8-
2.1: (recitativo, c)
S, Semplicetta mi chiami
3.1: (aria, la minore, c/)
S, Quanto è bello, quanto è grato
4.1: (recitativo, c)
S, Sì che cieco destre
5.1: (aria, do maggiore, c)
S, Nell’amor ch’hora m’alletta

Trascrizione del testo poetico

E’ ver che ti lasciai
Se in te non viddi mai
Né amor né fedeltà.
Ne l’alma mia costante
D’averti abbandonato
Già mai si pentirà.

Semplicetta mi chiami
Quando pur troppo cauta
Le tue vane lusinghe
I finti vezzi e manifesti inganni
Di te ben conoscei
Che al par di Proteo ancora
In un momento solo
Mille forme cangiando
Col tuo genio incostante
Fingevi esser di me fedele amante
Onde perciò il mio core
Con accorto consiglio
Di te sdegnoso al fin tanto si rese,
Che d’un più fido amor egli s’accese.

Quanto è bello, quanto è grato
Del core il nuovo amore
S’egli è tutto fedeltà.
Ma di te, infido ingrato
E ripieno di veleno,
S’a più cor diviso sta.

Sì che cieco destre
Un tempo fu quel mio
Di creder a’ tuoi detti
Bugiardi e menzognieri
Ma or nell’alma io sento
Un sì dolce contento.
Mentre di te conobbi
Il doppio cor e lusinghiero affetto,
Anzi maggior diletto,
Proverò nel mio seno,
Se con fiero martire
Un giorno a tuo dispetto
Da gelosi pensieri oppresso e vinto,
Nelle viscere tue
Di Tizio havrai le pene.
E soffrirai ancora, per tuo danno,
Maggiore di Tantalo il tormento
Se tante volte e tante,
Conoscendo di me la ferma fede,
Possedermi vorrai,
Ma per tuo crudo duol più non potrai.

Nell’amor ch’hora m’alletta
Sappi, infido e traditore,
Ch’ho nel sen doppio piacer,
Se godendo il mio diletto
Veggo in te un rio dolore,
Che m’accresce il mio goder.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione Ms. 2248.8

Scheda a cura di Giacomo Sciommeri
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