Scheda n. 6643

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

Begli occhi turchini

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, p. 124-126

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo poetico è stato intonato da Giovanni Bononcini (GB-Lam ms 90; D-B, Mus ms 30074) e da Dionisio Fregiotti (B-Bc, 26 192) con alcune varianti.

Titolo uniforme

Per due vaghe pupille. Forma non specificata, Begli occhi turchini

Trascrizione del testo poetico

Per due vaghe pupille,
Che d’azzurro color smaltò natura,
Tra mille fiamme e mille
Viveva un core in amorosa arsura;
E solo in vagheggiar lumi sì belli,
Bench’esposto al rigor di vampe ardenti,
Traeva i dì contenti;
Ond’ei rivolto a contemplarle un dì
Con lor si pose a favellar così.

No, che non vidi mai luci più belle
Di voi cerulei lumi, occhi divini,
Che per esser turchini
Togliete lo splendore anco a le stelle.
No, che non vidi mai luci più belle.

A l’azzurro animato
Di ques’occhi amorosi
Di fissare i suoi sguardi alcun non osi,
Poiché amore al mio cor sol diede in sorte
Dal ciel d’occhi sì belli aver la morte;
Ond’io di quel colore,
Ch’è sì gradito al core,
e vivo ognora ingelosito amante
Maraviglia non sia,
Perch’è segno il turchin di gelosia.

O turchine pupillette,
Che al colore un ciel parete,
E al calore un sol poi siete,
Vostre rigide saette
Avventatele al mio petto,
Che al mio cor gioia e diletto
Il morir per voi farà,
Mentre un cielo sì bel morte gli da.

Ma i zaffiri immortali,
Che splendono la su
A voi non sono eguali,
Che voi siete di lor belli assai più;
Questo sì, che de’ cieli
Voi siete più crudeli;
Che quelli all’or, che sono fulminanti
Coprono il lor seren d’oscuri ammanti,
E acciocché sien palesi
I lor fulmini accesi,
Suol precorrere ad essi il tuono e il lampo;
Ma perc’altri da voi non abbia scampo,
Fulminate ad ognor, benché sereni,
E in un vibrate i fulmini e i baleni.

Occhi ancor sembrate un mare,
Ma di gioie sol ripieno,
Né giammai chiudete in seno,
Come il mar, quell’onde amare;
Solo a chi vi mirò convien che tocchi.
Chiudete un mar di lagrime negli occhi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.53

Scheda a cura di Nadia Amendola
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