Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
S, Sedeva Eurilla un giorno
S, Se tù reggi con libero impero
S, Un pensier che non hà del divino
S, E' un momento di gioire
S, A' chi sempre hà da penare
S, A un labro inaridito
S, Sì sì sì sì ch'io no, posso
Trascrizione del testo poetico
Sedeva Eurilla un giorno
presso alle belle sponde
D’un rio che nel camin cresceva in fiume
Ivi il platano il faggio
Ombre faceano all’onde
In faccia di colui che vibra il raggio
Ella un tempo le luci
tacita al Cielo affisse
Poi chiamando il destin così gli disse:
Se tu reggi con libero impero
Le speranze dell’orbe creato
O il nome del Fato
Per me non è vero
O sei sfinge col nome di fato
Un pensier che non ha del divino
Le tue norme già mai non intende
Se sono vicende
Non hanno destino
S’è destino non hà le vicende
E’ un momento il gioire
son secoli gli affanni
doppo un lampo di bene
fulmine sempre vien d’atroci pene
queste nò son vicende
ma effimera lusinga
che con incerti eventi
non dissipa già mai cambia i tormenti
A chi sempre hà dà penare
è sventura e non conforto
il dar loco allo sperar
Come appunto in mezzo al mare
additare à un legno il porto
è poi farlo naufragar
A un labro inaridito
è martirio è non piacere
d’un ruscello il mormorar
Se dell’acque al dolce invito
quando poi s’appressa à bere
vede il vino al lontanar
Sì sì sì ch’io nò posso
cangiar la spoglia frale
voi con lucide frodi e chiari inganni
per mè vi mascherate astri tiranni
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 9.5
Scheda a cura di Veronica Cimino