Scheda n. 6360

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1740

Titolo

Cantata à voce sola / Del P. D. Diogenio Bigaglia

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bigaglia, Diogenio (1676-1745)

Fa parte di

Pubblicazione

[Napoli : copia, 1700-1740]

Descrizione fisica

C. 25-30v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Filli, che vedo, o cieli
2.1: (aria, 2/2)
Se ride m'alletta
3.1: (recitativo, c)
M qual pianto rimiro
4.1: Largo(aria, c)
Piange il prato, e piange il lido

Trascrizione del testo poetico

Filli, che vedo, o Cieli?
Mesta sen giace entro l’ovil paterno,
E da quelle pupille
Cinosure fatal di questo core
Cadono a mille a mille
Le lagrimette belle;
Ch’a dispetto del duol, che la tormenta
Rendono più vago all’occhi miei;
Onde dir non saprei
S’all’amante mio cor più grata sia,
Quando ride o si duol l’anima mia.

Se ride m’alletta,
Se piange diletta,
Quest’alma il mio cor.
Ma lieta se mira
Se mesta sospira,
Uguale è l’ardor.

Ma qual pianto rimiro
Versar le rupi e’l bosco,
Il rio, l’erbe e le frondi?
Getta più d’un sospiro
Amor che giace alla mia Filli accanto;
E vedendo i miei lumi
Asciutti ancor non distillarsi in pianto
Grida: Pastor non ami
Filli con vero core,
Perché uguale sarebbe il tuo dolore.

Piange il prato, e piange il lido
Nel veder dolente, e mesta
La tua cara Filli oh Dio?
Il tuo cor, ch’è pur sì fido
Per cagion così funesta
Versi il pianto e formi un rio
Versi il pianto il tuo cor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.28 (=Cantate 67).4

Scheda a cura di Stefano Cuomo
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