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Legami a persone
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Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
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Descrizione analitica
Filli, che vedo, o cieli
Se ride m'alletta
M qual pianto rimiro
Piange il prato, e piange il lido
Trascrizione del testo poetico
Filli, che vedo, o Cieli?
Mesta sen giace entro l’ovil paterno,
E da quelle pupille
Cinosure fatal di questo core
Cadono a mille a mille
Le lagrimette belle;
Ch’a dispetto del duol, che la tormenta
Rendono più vago all’occhi miei;
Onde dir non saprei
S’all’amante mio cor più grata sia,
Quando ride o si duol l’anima mia.
Se ride m’alletta,
Se piange diletta,
Quest’alma il mio cor.
Ma lieta se mira
Se mesta sospira,
Uguale è l’ardor.
Ma qual pianto rimiro
Versar le rupi e’l bosco,
Il rio, l’erbe e le frondi?
Getta più d’un sospiro
Amor che giace alla mia Filli accanto;
E vedendo i miei lumi
Asciutti ancor non distillarsi in pianto
Grida: Pastor non ami
Filli con vero core,
Perché uguale sarebbe il tuo dolore.
Piange il prato, e piange il lido
Nel veder dolente, e mesta
La tua cara Filli oh Dio?
Il tuo cor, ch’è pur sì fido
Per cagion così funesta
Versi il pianto e formi un rio
Versi il pianto il tuo cor.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 33.4.28 (=Cantate 67).4
Scheda a cura di Stefano Cuomo