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Redazione
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Titolo uniforme
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Descrizione analitica
Qualora io veggio la vezzosa Irene
Quando Irene è in bianca spoglia
Forse Irene in tal guisa
In quel bel manto
Trascrizione del testo poetico
Qualora io veggio la vezzosa Irene
Sol di candido ammanto adorna e cinta,
Troppo bella rassembra agl’occhi miei
E dicon le mie pene,
Mentre per lei sospiro,
Che in quel bianco colore espresso io miro
De la mia pura fede il nobil vanto
E ch’Irene e d’Amor fatelo in canto.
Quando Irene è in bianca spoglia
Sembra il vago gelsomino,
Quando suole in sul mattino
Pompa far del suo candor.
Tal del ciel su l’alta soglia
Splender suol la Dea di Gnido
Quando appar su d’ogni lido
Di sua stella il bel fulgor.
Forse Irene in tal guisa
Vuol con muta favella
Dir che nel suo bel seno un cuore accolga
Acceso al bel desio
D’innocenti piaceri e onesta voglia.
Ah se tal fia e come può l’ingrata
Farmi tanto languir, tanto penare
Ella ben sà, conosce, ogn’ora il vede
Che dal primo istante
Ch’amor m’accese del suo bel sembiante,
Sì pura la fiamma e quella fede
Ond’ardo e vivo al suo bel volto intorno
Che mai giunger potranno a sì bel vanto
Dell’alba il velo e della aurora il manto.
In quel bel manto
Di puro latte
Risplende il vanto
De la mia fé.
Dell’amor mio
Tal’è il desio
Che più innocente
Forse non v’è.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).23
Scheda a cura di Giulia Giovani