Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La cantata era parte della collezione di Giuseppe Sigismondo, acquisita dalla biblioteca del Conservatorio nel 1827; una cartulazione errata è barrata e sostituita da una a matita; sul frontespizio della cantata è presente il numero 6 relativo alla posizione della cantata nel suo manoscritto originario; a carta 77r attribuzione del testo poetico "Borrelli verba misit".
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Deh torna amico sonno
Con l'imago del caro mio bene
Sventurati miei lumi
Deh vieni oh sonno
Trascrizione del testo poetico
Deh torna amico sonno
Tra silenzi notturni a consolarmi.
Sì sì torna a mostrarmi
Il volto del mio ben che tanto adoro,
Dì a lui che distante
Vuol da me l’empia sorte,
Torna sonno gradito
A renderlo presente agl’occhi miei
Già che solo tu sei,
Di qualche regriferio alle mie pene
Con l’ombra del mio bene
Almen per lusingarmi
Deh torna amico sonno a consolarmi.
Con l’immago del caro mio bene
Le mie pene deh vieni a temprar.
Fà ch’io vegga quel vago suo ciglio,
Quegl’occhi amorosi,
Quel labro vermiglio
Che da lungi non posso mirar.
Sventurati miei lumi
Già che non v’è concesso
Di mirar la beltà che v’innamora
Cessate per breve ora
Dal pianto, e in dolce sonno omai posate
Perché veder possiate
In sogno almen quell’adorata imago
Che sol può ristorarvi
Deh torna amico sonno a consolarmi.
Deh vieni oh sonno
Pietoso e caro,
Deh corri presto,
Tu mi consola
Ch’afflitta e sola
Da te sol spero
Pace al dolor.
Poi tosto vola
Veloce a Tirsi
E dille solo
Ch’il mio gran duolo
Sol trova posa
Col tuo sapor.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).13
Scheda a cura di Giulia Giovani