Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La cantata apparteneva a Gaetano Tedeschi, come specificato dall’ex libris a carta 16r, divenne poi parte della collezione di Giuseppe Sigismondo che fu acquisita dalla biblioteca del Conservatorio nel 1827.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
E come ohimé poss'io
Da te lungi oh bella mia
S'io mi rivolgo a le tue luci belle
Posso dir che a te somigli
Trascrizione del testo poetico
E come ohimé poss’io
Mirar le tue bellezze e non amarti
Crudele idol mio.
Può ben l’alto dolore
Che mi consuma il core
E la tua ferita
Darmi la morte
Ma far non potrà mai
Ch’io non t’adori sempre e ch’io non t’ami
E te mia vita e mio tesor non chiami.
Da te lungi oh bella mia
Un tormento mi saria
Con la vita la libertà.
Mi par dolce il tuo rigore
Se ben crudo a tutte l’ore
Mille morti all’alma dà.
S’io mi rivolgo a le tue luci belle,
Al celeste sembiante,
A le soavi note
Ch’escon da labbri tuoi
Vegg’io che qui tra noi
Non v’è chi ti somigli o ti pareggi
E non vorrai ch’io t’ami? Ah se il mio core
Cingesse un duro sasso
Anch’ei s’ammollirebbe a tanto ardore.
Posso dir che a te somigli
L’odorosa primavera,
Posso dir che il gelsomino
E’ men vago sul mattino
E che innante
Al tuo fulgido sembiante
Rose e gigli
Son qual ombra della sera.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 261 (=34.5.10).4
Scheda a cura di Giulia Giovani