Scheda n. 384

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1640-1660

Titolo

La maga per amore / del sig.r Antimo Liberati

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Liberati, Antimo (1617-1692)
autore del testo per musica: Rosa, Salvator (1615-1673)

Fa parte di

[Arie e cantate] (n. 207/20)

Redazione

[Roma : copia, 1640-1660]

Descrizione fisica

C. 128-139v

Filigrana

Non rilevata

Note

Iniziale ornata di fattura romana; cartulazione coeva 135-146; per l’attribuzione del testo poetico cfr.: Morelli-Cecilia

Titolo uniforme

Era la notte e l'orme. Cantata, La maga per amore

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S,bc, Era la notte e l'orme
%C-1@c '2E4EE2EE/4-EAA/4.B''8C4D8DE/2C'4A8AA/4AAxGG/
2.1: (recitativo-arioso, la minore, c)
Infra quest'ombra amica
3.1: (aria, do maggiore, c)
S, bc, Perché l'amar non vale
4.1: (aria, do maggiore, 3/2)
S, bc, Nume che vendichi
5.1: (recitativo, c)
Io vuò magici modi
6.1: (aria, mi♭ maggiore, 3/2)
S, bc, Mago circolo
7.1: (recitativo-arioso, c)
S, bc, Suffumigi ch'anneriscono
8.1: (recitativo, c)
S, bc, In quest'atra caverna
9.1: (aria, la minore, c)
Forse così questa beltà schernita
9.1: (aria, la minore, c)
S, bc, Forse così questa beltà schernita

Trascrizione del testo poetico

Era la notte e l’orme
A le prede d’amor
Chete movea turba
Di Citerea turba
Che mai non dorme
Perché nell’aria bruna
Scintilar non vedea
Sotto povero ciel luce di luna.

In fra quest’ombra amica
Movea Filli le piante
Implacabil nemica
D’Amatir non curante
E rassembrava al moto
A la favella agitando la face
D’uno sdegno tenace
Dell’inferno d’amor furia novella.

Perchè l’amar non vale
Dicea colma di rabbia
A meritar d’un traditor la fede.
Perchè senza mercede
Lascia l’iniquo l’amor mio leale.
Girerò questo piede
Aprirò queste labra
Scopiarò dall’interno
Di vietati scongiuri arte fatale
Potente a convocar nume d’Averno.

Nume che vendichi
L’ira di lui
Nume che l’agiti
Ne Regni bui
Nume che fulmini
L’empio mal nato
Ond’io tradita fui.
Poichè il crudel non m’ode
Poichè non prezza il pianto
A le frodi all’onte all’incanto
e chi non mosse il Ciel mova Acheronte.

Io vuò magici modi
Tentar profane note,
Erbe diverse e nodi
Ciò ch’arrestar può le celesti ruote.

Mago circolo
Onde gelide
Pesci varij
Acque chimiche
Neri balsami
Miste polveri
Pietre mistiche
Serpi, e nottole
Sangui putridi
Molli viscere
Secche mumie
Ossa, e vermini

Suffumigij
Ch’anneriscono
Voci horribili
Che spaventano
Linfe torbide
Ch’avvelenino
Stille fetide
Che corrompino,
Ch’offuschino,
Che gelino,
Che guastino,
Ch’ancidano
Che vincano
L’onde stigie.

In quest’atra caverna,
Ove non giunse mai raggio di sole
Da le tartaree scuole
Trarrò la turba inferma
Farò ch’un nero spirto
Arda un cipresso un mirto
E mentre a poco a poco
Vi struggerò l’immagin sua di cera
Farò ch’à ignoto foco
Sua viva imago pera
E mentr’arda la finta arda la vera.

Forse così questa beltà schernita
Con magica possanza
Estinguerà per me l’empio ch’ha vita
Ravivarà per me morta speranza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rn - Roma - Biblioteca Nazionale Centrale
collocazione MS Musicali 141 [71.9.A.33].20

Scheda a cura di Tiziana Affortunato
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