Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il titolo si ricava dall’intestazione a p. 35. Alla fine della cantata a p. 46 è presente la scritta "Il Fine". Carta pentagrammata vuota a p. 47. Copista A.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
S, Infelice mio core
S, Deh riedi e nel seno
S, Si, si rivolga il piede
S, Peno, è[!] moro
Trascrizione del testo poetico
Penso che non ho core
Penso al perduto amore
E piango e peno.
Chi sa che l’idol mio
Non cangi alfin desio
Ed or forse non stringa altri nel seno.
Infelice mio core
In tanto aspro dolore
Di fiera gelosia di lontananza
Come viver potrà.
Torna piangi e sospira
Chiedi, chiedi mercede
A tuoi martiri immensi,
Chi sa ch’un giorno Filli
Mossa a pietà del tuo sì mesto viso
Pianga nel pianger tuo, rida al tuo riso.
Deh riedi, e nel seno
Ritorni il sereno
La face gioconda
Dal nume d’Amor.
Di Filli un sol guardo
Fà dolce quel dardo
Che piaga profonda
Ti fece nel cor.
Sì, sì rivolga il piede il passo errante
Ove l’idolo mio
Coi raggi dal suo bel rallegra il giorno
Ivi il suo bel desio
Palesi il core amante
E chiedendo pietà mercè ristoro
Al mio nume dirò ch’io peno e moro.
Peno, e moro per bella crudele,
E amante fedele
La vuò sempre amar.
A dispetto di perfida sorte
Fra crude ritorte la vuò sempre amar.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 5.4
Scheda a cura di Sebastiano D’Ippolito Tamburo